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Davanti le telecamere di Sportitalia l'attaccante spagnolo Pedro ha chiarito le dinamiche che lo hanno visto passare dalla Roma alla Lazio nella sessione di mercato estiva di due anni fa. Il suo arrivo in biancoceleste destò particolare scalpore anche dopo la rete alla squadra giallorossa nel primo derby giocato con la Lazio. 

La situazione con la Roma

“La storia è nata in conferenza stampa, perché si diceva che io fossi fuori rosa. Così tante squadre hanno iniziato a chiamare, una di queste era la Lazio. Sarri in persona mi chiese: “Che succede? Ho visto che stai fuori rosa e che hai un problema con il club”. Io gli risposi che non sapevo il motivo di questa decisione del club e che mi stavo allenando con la Primavera. Mai ne avevamo parlato. Voleva capire cosa fosse successo perché, conoscendomi molto bene, sa che mi alleno sempre al massimo. Sono un professionista in questo. Per me è stato difficile affrontarlo. Quando ho visto la realtà ho iniziato a pensare a come comportarmi, parlando diverse volte con il club. Con Mourinho non ho parlato. Volevo parlare con la società, ma mi hanno detto che non era possibile”.

Pedro abbraccia Sarri dopo il gol al derby contro la Roma

La telefonata di Sarri

“Dopo tre settimane, il mercato stava chiudendo, parlai con Sarri che mi disse: ‘Vieni qua che c’è posto per te’. Io avevo già lavorato con lui e ho colto l’opportunità di giocare in una squadra storica”.

Sul rapporto con il Comandante

Pedro poi ha voluto anche chiarire il suo legame con Maurizio Sarri che lo incensò prima di una finale di Europa League con il Chelsea in cui disse “Giroud, Pedro e altri nove” formazione che avrebbe schierato."Sì, l’ha riportato in un’intervista che ho visto. Mi ha fatto ridere perché è stata una cosa interessante e bella da dire. Io ero molto contento. È sempre stato bello, una persona sincera che dice sempre le cose in faccia. Questa è la caratteristica che mi piace tanto di lui. Poi ha molto carattere e punta sempre a vincere e migliorare la sua squadra, facendola progredire con passi avanti. Anche la sua idea di gioco, con il fine di mantenere il possesso e creando occasioni da gol, mi è sempre piaciuta. Diciamo che è molto simile, per questo ho sempre avuto un bel rapporto con Maurizio. Mi ha sorpreso quella frase che ha detto prima della finale. Per me è stato incredibile, dandomi un’altra possibilità di giocare un’altra finale e di vincere un altro trofeo molto importante. L’Europa League è una competizione europea molto bella da giocare, ovviamente la Champions è un’altra cosa, però penso sia un trofeo bello e quando lo vinci ti senti molto bene. Sottovalutato no, magari sul piano mediatico non si parla tanto di me come di altri giocatori. Ma non sottovalutato, penso che la mia carriera sia stata bella. A livello mediatico, magari, si parla di più di giocatori che hanno vinto meno. Credo intendesse questo il mister

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