Orsato: "Mihajlovic è il mio allenatore del cuore. Var? Ero dispiaciuto quando ci andavo..."
Arrivano dai microfoni della Gazzetta dello Sport le parole dell'ex arbitro Daniele Orsato
Rocchi le aveva proposto un altro anno in campo: è così?
È vero. Ma ho declinato subito. Avrei tolto partite ai miei colleghi, soprattutto ai più giovani. Non si fa. Nella mia vita arbitrale ho vissuto momenti fantastici. I Mondiali che mi ha dato Collina, gli Europei grazie a Rosetti, le gare di Champions e non dimentico Atalanta-Fiorentina col tributo finale. Non potevo tornare. E poi l’avevo promesso.
L’Aia non l’ha ancora contattata in maniera definitiva...
Aspetto. Ma so anche che serve attendere le elezioni.
Il Var era la sua “kriptonite”?
Ma no. Ero dispiaciuto nell’andare al Var perché ce l’avevo con me stesso: dovevo andare a vedere qualcosa che mi ero perso. Fra l’altro ho avuto spesso il miglior varista del mondo, Irrati: che posso dire a Irrati? Ma dai… Col Var, poi, non si sbaglia più.
Offerte rifiutate?
Svariate. Anche dall’estero: e quella della Russia è diventata quasi un caso. Alla fine ho declinato quella e altre per un fatto di base molto più semplice di quel che si è fantasticato o detto: voglio prima di tutto dare qualcosa all’Italia, restare qui. Io ci sono: mi alleno, mi aggiorno, guardo partite su partite, rinfresco l’inglese e sto con la famiglia. Lo stacco c’è stato, ora è tornata la voglia di rendermi utile.
Futuro Presidente dell'AIA?
No no: troppo giovane per farlo. L’importante è che l’Aia smetta con le frizioni interne e trovi una doppia via dentro di sé: una politica, per la quale avrei il nome giusto (Antonio Zappi, ndr) e l’altra che dev’essere tecnica. Vorrei insegnare e portare gli attuali arbitri a livelli alti. Spiegare loro, assieme a Rocchi, e chi con noi, come si gestisce un Real Madrid-City o una gara mondiale. Come la si prepara. Per gli internazionali e chi lo diventerà. Una sorta di Master, ma istituzionalizzato. L’importante è che vengano scisse la parte politica e la parte tecnica.
Allenatore del cuore?
Mihajlovic. Ce ne siamo dette di ogni sempre con lealtà. Un giorno guardo il docufilm sul Bologna e Mihajlovic in conferenza dice: “Domani ci arbitra quello che considero il migliore al mondo.