Lazio, Mancini: "Nel 2000 era impossibile batterci, ma ho il rimpianto di..."

A margine delle celebrazioni per i 25 anni dallo Scudetto della Lazio è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel l'ex numero 10 biancoceleste Roberto Mancini che ha parlato degli anni d'oro legati alla Presidenza di Sergio Cragnotti.
L'era Cragnotti
"Ho avuto la fortuna di giocare in una squadra veramente straordinaria, con giocatori pazzeschi ed essere riuscito a vincere quasi tutto. Sono veramente felice di quegli anni lì. L'ultimo anno rimane indimenticabile"
Il giorno dello Scudetto
"C'era un po' di tensione in qui momenti. Ricordo che eravamo lì tra spogliatoi e tribuna ad aspettare con una marea di tifosi in campo. È un bel ricordo".
La mentalità
"La squadra è migliorata subito. Credo vada dato il merito ad Eriksson, perché non era facile avere tanti giocatori così bravi. Già il primo anno la mentalità era cambiata, comunque riuscimmo a fare due finali e perdemmo una finale solo perché a Parigi ci mancavano tantissimi giocatori".
Rimpianto
"Credo che quella Lazio avrebbe potuto vincere di più per la squadra che era, aveva tanti ricambi di grandissima qualità. Il calcio è fatto così, si perde e si vince".
La rosa
"Era una squadra piena di campioni e giocatori universali che potevano giocare in diversi ruoli e che non davano riferimento. Era una squadra che potrebbe essere attuale tranquillamente".
Le cessioni di Nesta e Crespo
"È stato un momento abbastanza difficile. Penso che con Nesta e Crespo avremmo potuto giocarci anche lo Scudetto".
Chi avrebbe voluto allenare?
"Li ho allenati quasi tutti. Ho avuto la fortuna di iniziare presto. Li avrei allenati tutti perché non ce n'era uno discreto, erano tutti molto forti".
Coppa Italia tre giorni dopo lo Scudetto?
"Oramai avevamo preso quel trend lì. Ci sono momenti durante la stagione in cui sei imbattibile. Eravamo sulle ali dell'entusiasmo, stavano tutti bene fisicamente. Era impossibile in quel momento batterci".