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Ai microfoni di RadioSei è intervenuto l'ex attaccante biancoceleste Bruno Giordano che ha parlato dell'imminente arrivo di Tudor sulla panchina della Lazio lanciando un attacco però all'ex tecnico Maurizio Sarri. 

Tudor

Si è chiuso un capitolo, ora se ne riapre un altro. Dare la colpa di tutto ai calciatori mi sembra un po’ sbagliato, non sono i calciatori ad essere andati dal presidente a dire che l’allenatore non andava bene. Ci sono state delle dimissioni, per cui ci sono tante responsabilità condivise. Non c’è stato un esonero, può essere sia sfuggita di mano la situazione ma poteva anche tranquillamente tenere la squadra in pugno fino a fine stagione. E’ l’allenatore che ha dato le dimissioni, anche perché dopo tre anni non c’era più quel feeling. Poi le parole di Lotito aggravano la situazione, ma questo è il gioco delle parti. Tutte e tre le parti hanno mancato fra cui i giocatori per le brutte prestazioni.

Valutazione della stagione

In una stagione disgraziata basta una partita con il Bayern per pensare che sia sistemato, ma non è così. Lo dice Lotito stesso nelle sue parole, la sconfitta con l’Udinese viene dopo la vittoria con il Bayern. Ma questa è una debolezza che viene da lontano, già ai tempi di Inzaghi. Quello che ha detto potrebbe essere anche all’interno di Formello, un magazziniere o un massaggiatore. Uno spirito allegro aiuta i calciatori. Vai a Formello, parli con tutti e fai capire il tuo credo: parlare così è come scaricare le colpe sugli altri. Il presidente è il capo della società, deve avere maggiore responsabilità e maggiore equilibrio.

Dimissioni di Sarri

Per come sono fatto io non avrei lasciato a 10 giornate dalla fine, così mi sembra una sconfitta anche del mister. Ci sono cose che vengono da lontano, forse l’aria di Formello non permette di annusare tutte queste problematiche. Poi ci saranno anche delle scelte che andranno fatte per far capire alla squadra come stanno le cose. All’interno di Formello è difficile captare cosa viene detto. C’è sempre quel gioco delle parti da stare a vedere. Adesso l’importante è che l’ambiente stia tranquillo, facendo 13 partite che potrebbero salvare la stagione anche da parte dei calciatori. Piano piano ora si potrà lavorare in funzione di questo finale di campionato, non è che in 10 giorni uno deve arrivare e imporre le proprie idee.


 

 

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