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EDITORIALE - Il 26 maggio 2013 è una data che rimarrà per sempre scolpita nella storia della Roma calcistica. E' il giorno in cui per l'unica volta nella storia le due società che convivono nella Capitale d'Italia si sono affrontato con in palio un trofeo. Mai era accaduto prima nella storia ed indubbia è il valore che quella Coppa Italia rivestiva, riveste e rivestirà in eterno. Due club che diciamo non hanno mai goduto di grandissimi momenti di gloria con una storia di successi simile che però per uno scherzo del destino si sono trovati l'uno di fronte all'altro per aggiudicarsi oltre che un titolo ufficiale anche qualcosa di più.

Il campo ha dato il suo verdetto e l'uomo della storia è diventato Senad Lulic. Il suo gol ha fatto da spartiacque nella storia calcistica del Città Eterna e suoi due club. La rivalità che da sempre esisteva è stata da quel momento sconquassata. Nessun derby avrà mai più lo stesso valore perché lo sport è fatto di attimi, di partite e di sensazioni. Mai più si vivrà a Roma la fibrillazione che ha preceduto la gara e mai più si vedranno quegli isterismi in positivo ed in negativo che l'hanno seguita. Quel finto menefreghismo dei tifosi giallorossi è determinato dalla consapevolezza che anche loro in quel caso sono entrati nella storia, facendolo però dalla porta sbagliata. Qualcuno definì quella sconfitta come "una bomba atomica caduta sulla Roma". La storicità di quell'evento è portata dal fatto che dopo 10 anni e fino alla fine della loro vita i tifosi di Lazio e Roma sanno perfettamente dove erano e cosa stavano facendo il 26 maggio 2013. Tutti hanno una fotografia di quell'istante dove hanno avuto la massima gioia sportiva oppure la più cocente ed indelebile delusione. Questo testimonia la maestosa importanza che quella che è stata una partita di calcio ha segnato i sentimenti sportivi e non solo dei laziali e dei romanisti.

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