header logo

Arriva dalla pagine del Corriere dello Sport l'opinione del Direttore Ivan Zazzaroni sulla sentenza del giudice sportivo nei confronti del caso Acerbi - Juan Jesus.

Nei giorni scorsi ho provato a suggerire una quarta soluzione che, chiarisco, non avrebbe comunque sfiorato il lavoro del giudice. Quella dell’atto di clemenza, il secondo, da parte di Juan Jesus nei confronti di Acerbi che ha certamente capito la portata dell’eventuale errore. A tal proposito, proprio ieri ho ricevuto la mail di un lettore, Abodi: "Buongiorno Direttore, rispondo di getto, consapevole di sbagliare, al suo articolo su Jesus/Acerbi. Sono allo stesso tempo tifoso dell’Inter e cittadino italiano straniero di seconda generazione. Dopo aver letto il suo articolo sulla necessità di perdono verso il difensore dell’Inter per senso di pietà e perdono di matrice cristiana, ho fatto due riflessioni: a) Lei è una persona sincera
che, consapevole della natura umana incline all’errore, ha optato per un perdono ecumenico che arricchisce ed eleva entrambe le parti. B) Usmando la temperatura del Paese ed essendo incalzato dal diktat del Mercato del consenso ha partorito l’articolo. Qualsiasi sia la motivazione alla base del suo articolo credo che abbia agito secondo la sua natura….

A Abdi ho risposto che:

 a) non ho mai parlato di necessità del perdono. Tantomeno di un perdono ecumenico; b) per carattere non inseguo il consenso, inoltre ero e resto dalla parte di Juan Jesus; c) temevo e temo gli effetti di almeno un verdetto. Comunque vada, è successo. Coltivo la speranza che questo precedente serva da lezione a chi non ha ancora capito. Cosa?
Che il mondo è finalmente cambiato.

Lazio, 29 agosto 1998 la prima Supercoppa Italiana: il ricordo della società
Sentenza Acerbi, la reazione polemica sui social di Juan Jesus