Lazio - Juventus, Sarri: "Serve una gara importante, siamo nella terra di nessuno e sugli infortunati..." - VIDEO
Dal centro sportivo di Formello ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Lazio e Juventus il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri.
La gara contro la Juventus ed i ricordi in bianconero…
Mi aspetto una gara difficile, contro una squadra che ha giocato alla pari del Real Madrid. Da affrontare con umiltà, ci saranno momenti di difficoltà che vanno affrontati e superati con il sacrificio. Alla Juve ci sono stato una stagione, da marzo in poi si giocò a porte chiuse. Una stagione particolare, la soddisfazione di aver vinto lo scudetto a fine ciclo rimane.
Infortunio Tavares
Tavares ho letto che si è fatto male in allenamento, ma dopo domenica non si è più allenato. Ha fatto scarico lunedì, poi mercoledì aveva questo problema al polpaccio. Per qualche giorno rimarrà fermo, potrebbe essere un semplice affaticamento. Pellegrini ha fatto una parte di seduta con noi dopo 3 settimane, vediamo oggi la reazione alla seduta di ieri. Provstgaard è un’opzione in certi casi, domenica con i palloni in area nostra che arrivavano e con Marusic che chiedeva il cambio, ho preferito mettere centimetri e uno bravo nel gioco aereo. Ha fatto un paio di allenamenti lì, è un esterno atipico.
Cause degli infortuni
Si può fare il punto anche tutti i giorni, i giornalisti spesso vanno per luoghi comuni, è difficicile che gli infortuni siano colpa della preparazione. Oggi nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. C’è l’alimentazione, la prevenzione, la fisioterapia, ci sono mille fattori. Gigot ha fatto un allenamento. Marusic gli salta l’aderenza alla vecchia cicatrice. Patric viene da un’operazione. Pellegrini è traumatico, Rovella è una problematica di 3 anni fa, irrisolta. Vecino è la stessa storia dell’anno scorso. Lazzari da quando lo conosco ha sempre problemi al soleo, Zaccagni viene da un’operazione, Isaksen da una malattia. Dele-Bashiru è colpa nostra, di tutto l’ambiente. Era tornato dalla Nazionale male e l’abbiamo forzato. Il derby non ha pagato. Poi ci sono stati Taty e Cancellieri. L’amaro in bocca ce lo lascia Castellanos perché ci dava buone sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, ma i risultati del giovedì ci sono arrivati il lunedì e pure quelli di Isaksen erano preoccupanti. Di 13 infortuni ne ho scartati 10, collegati ad altre cose. Dele l’abbiamo pagato noi.
Com'è il rapporto con la società?
Sempre avuto un buon rapporto con il ds, questo non vuol dire che non possiamo a volte non essere d’accordo. Con il presidente ci ho parlato ieri sera, è tutto nella norma. Mi hanno detto che in settimana si è parlato del mio contratto triennale, che io avevo però già firmato. Non ci sono novità. Non so perché si è parlato del mio contratto. Non l’ho letto, ma mi è stato detto.
Riproporre la gara contro l'Atalanta
Abbiamo fatto più quantità di corsa anche nel secondo tempo con l’Atalanta. Come quantità siamo rimasti su buoni livelli, poi se dentro ci sono giocatori che non sono in condizione qualcosa la paghi per forza. Vediamo domani, qualcuno non è al top. Togliamoci l’alibi, andiamo dentro e lottiamo come fatto a Bergamo. Ho visto un passo in avanti, bell’approccio e personalità, le sofferenze erano prevedibili, ma la squadra ha cercato di combattere. Dobbiamo fare lo stesso domani, se pensiamo di non aver difficoltà siamo folli. Noi vogliamo essere convinti comunque di poterli mettere sotto, anche se la Juve se l’è giocata alla pari.
Punto debole della Juventus?
A Como la Juve non è stata brillante, ma le occasioni le ha avute. A Madrid li ho visti in salute, non penso siano in particolari difficoltà. Non credo alle sfide tra allenatori, quando ero all’Empoli con tanti tecnici ero in svantaggio, poi ho recuperato col Napoli… I confronti tra gli allenatori non mi interessano.
Può essere la gara della svolta?
Bisogna fare una partita importante, siamo ragazzi nella terra di nessuno. Esci da Bergamo con la consapevolezza dio poter fare bene, ma nella pratica nella stessa situazione di prima. Ogni gara può essere una svolta in positivo o in negativo. Dobbiamo avere la convinzione di credere nel lavoro che stiamo facendo. Tanta motivazioni di poter giocare alla pari con una squadra che ha giocato alla pari con il Real. Poi è determinante tenere tutte le energie sulla partita, non ci interessano gli avversari o l’arbitro. Domenica abbiamo fatto 5 punizioni e siamo usciti con 0 ammoniti. Vanno spese le energie in modo giusto.
Margini di crescita di Isaksen? Ruolo di Dia?
A Salerno ha fatto bene pure da prima punta. Oggi è una coperta corta la Lazio, se troviamo solidità facciamo fatica a fare gol e viceversa. La solidità ora è la cosa più importante. Isaksen ha margini enormi, ora sta trovando continuità negli allenamenti e ora anche in gara grazie anche alla Nazionale. Non è un giocatore da 1 gol ogni 10 partite. Può fare molto di più e ce l’aspettiamo.
Obiettivo al termine dei tre anni?
Essere competitivi per tornare nell’Europa vera, c’è bisogno della partecipazione di tutti nel percorso. Nel durante ci saranno momenti in cui non saremo né carne né pesce.
Rientro Rovella?
Non c’è connessioni tra gli infortuni e il suo caso, nessuno può costringerlo a curarsi come lui non vuole. Ha scelto la terapia conservativa, i tempi sono gli stessi, il rischio è che non funzioni e poi serva l’operazione. Quindi potrebbero essere anche più lunghi. Speriamo che torni presto a disposizione, per noi è una mancanza forte. Ci facevamo affidamento, per fortuna Cataldi l’ha sostituito in modo positivo.

