header logo

Intervenuto ai microfoni di Panini Italia nell'evento che ha promosso lo storico album delle figurine ha parlato nei giorni scorsi Nicolò Rovella. 

Condizioni fisiche

Sto molto meglio, ho ripreso a allenarmi e spero settimana prossima di rientrare in squadra e poter aiutare la Lazio in trasferta a Monaco. Primo ricordo da bambino? Giocare al parco con i miei amici, dopo scuola, scambiare le figurine e mamma che mi sgridava per rientrare a casa.

Esperienza con il Genoa

Ho un rapporto fantastico con la città, mio nonno era di li e tifava Genoa. Mi ha aiutato a inserirmi, ho fatto tutta la scalata fino alla prima squadra e mi sento molto legato a Genova. Esordio? Mi ricordo che prima della partita Sturaro mi ha detto ‘te la senti di giocare?’, ancora non si sapeva la formazione. È stato emozionante. L’esordio è difficile descriverlo. Se tifavo Genoa?  Inizialmente mio nonno mi è sempre stato addosso, come papà perché sono malati di calcio più di me. La cosa particolare è che la Curva del Genoa veniva a vedere anche le partite delle giovanili. Cosa molto simile anche qui alla Lazio.

Derby di Roma e Genova

Qua il derby è molto più importante, sono due squadre molto più forti. Questa è la differenza rispetto a Genova. Ovviamente sono tutti e due molto sentiti, ma credo qui sia ancora più bello.

Esordio in Coppa Italia

Mi ricordo tutto, c’era tutta la mia famiglia e i miei amici. Dopo la partita sono tornato a piedi a casa con mio papà. Non riuscivo a realizzare, poi il giorno dopo parlando con mio padre ho detto ‘è successo veramente.

Esperienza con il Monza

Una grande società che aiuta tanto i giovani come me, ti dà tanta fiducia. Il mister Palladino è stato bravissimo con me, mi ha dato fiducia e tanti consigli dentro e fuori dal campo. È stato molto formativo per me. Primo gol? Giocavo da tre anni in A e non avevo ancora segnato, mi prendevano un po’ in giro. Anche quest’anno sono a zero gol, vorrei segnare anche qui alla Lazio.

Impatto con la Lazio

Una roba incredibile che non mi aspettavo perché sono giovane. Il calore che ho ricevuto dai tifosi è stato incredibile, sento un trasporto speciale anche quando entro all’Olimpico. Sento come se giocassi qui sin da piccolo. È una cosa speciale che non so descrivere. Dove possiamo arrivare? Molto avanti, è una squadra che ancora non ha tirato fuori tutto il potenziale e secondo me dobbiamo sicuramente arrivare tra le prime cinque. Ora in Champions andiamo a fare un’impresa a Monaco, che è quasi impossibile, ma ce la metteremo tutta. Il risultato fatto in casa è straordinario e non possiamo buttarlo via.

Rapporto con Sarri

Mi sta insegnando un sacco di cose. È un maestro, ti aiuta nella fase difensiva e offensiva. Sto cercando di apprendere il più possibile e mettere in campo quello che mi dice. È buonissimo dal punto di vista personale, lo ringrazio tantissimo per avermi dato questa opportunità, giocare nella Lazio è un’opportunità unica. È un uomo forte e duro, non è che ti parla tanto. Quando ti deve dire una cosa lo fa in modo diretto. È apprezzabile questa cosa.

La Champions League

Pazzesco. È il sogno di ogni bambino. L’ingresso con l’inno è da brividi. Mi ricordo la prima partita a Rotterdam e la seconda all’Olimpico, era pieno. I miei amici sono venuti a vedermi e mi hanno inviato un video coro che si sente da una casa fuori dallo stadio.

Idoli

Modric. Tra i miei compagni chi guardo? Luis Alberto per me è un giocatore fuori categoria, fortissimo e lo fa vedere ogni domenica. Sta facendo la differenza, l’ha fatta e continuerà a farla qui alla Lazio. Mi piace Kroos, Kimmich, Xavi Alonso, Gerrard, Marchisio, Motta. Mi è capitato poco tempo fa qui a Roma di vedere Pirlo, non lo conoscevo e già solo che si è presentato e abbiamo parlato, è stato emozionante.

VIDEO

5 luglio 1987, la Lazio del - 9 diventa leggenda: il ricordo della società - VIDEO
Lotito pronto a fare guerra alla FIGC: "Faremo causa alla FIGC perchè la Lega Calcio non conta nulla..."