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Continuano le storie tese tra la Gazzetta dello Sport ed i tifosi della Lazio. Stavolta la nota testata giornalistica attraverso il suo profilo social ha pubblicato un video che sulla colonna sonora dell'inno della Roma mostra teoricamente una classe in cui tutti gli alunni hanno come sfondo del PC un'immagine che riconduce alla squadra giallorossa con una scritta "una normale classe a Roma". Sotto non si sono fatti mancare il commento "classe mentalizzata" con i colori giallorossi e l'indicazione della fonte del video che è riferibile al profilo Tik Tok di Daniel Nocito.

il video

A ragion veduta non si capisce il senso di riproporre il video di un tifoso che sinceramente non brilla per originalità. Quand'anche i social media manager della Gazzetta dello Sport lo ritengono meritevole di una ricondivisione appare stucchevole come gli stessi non hanno avuto dubbi sull'autenticità. I dubbi che assumono i contorni della certezza si evincono da semplici particolari.

In primis il profilo di Daniel Nocito è attivo da un solo giorno, ha solo 179 followers ed ha pubblicato un solo video. Un vero e proprio record per la Gazzetta dello Sport che è andata a scovare nei meandri di Tik Tok un capolavoro del genere. Nel video poi si vedono diversi sfondi del pc tra cui spiccano giocatori non di prima fascia come Celik, Solbakken, Belotti ed Ibanez che più volte sono stati oggetti di critica da parte della tifoseria giallorossa. E' evidente come i giovani si innamorino di calciatori mediaticamente esposti come Dybala ed Abraham. Sotto il post si sono scatenati i commenti piccati dei tifosi della Lazio i quali si sentono schiaffeggiati dall'ennesima mistificazione della realtà atta. Far credere che a Roma ci siano classi composte da soli tifosi giallorossi è un esercizio di stile ridicolo oltre che falso. Il senso di questa ennesima presa di posizione che segue le fantasiose notizie di calciomercato su Milinkovic oppure andando indietro nel tempo la campagna mediatica sul "caso tamponi" in cui si paventavano pene severissime a fronte di ricostruzioni ricche di imprecisioni.

Viene da dire che siamo alle solite ed in tal senso non ci meraviglia più nulla. La deriva che la linea editoriale della Gazzetta dello Sport ha preso nei confronti della Lazio, della sua storia e dei suoi tifosi di certo rimane stucchevole oltre che incomprensibile se si pensa bene. Ma come diceva Papa Pio XI “A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina”.

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