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EDITORIALE - Siamo alle solite in casa RAI anche se questo non ci meraviglia. La Lazio ed i tifosi biancocelesti presi di mira in maniera immotivata, dandogli un'accezione negativa e ridicola. Era stato così nel programma "Belve" condotto da Francesca Fagnani quando il noto tifoso romanista Claudio Amendola, scottato dalla sconfitta di Mourinho & C. nel derby di qualche giorno prima, aveva rilasciato delle dichiarazioni rivedibili sulla Lazio ed i suoi tifosi. "Meglio fascista o laziale? Non lo so…forse laziale. Ma non lo so, non rispondo e me la cavo" aveva dichiarato l'attore sotto lo sguardo compiaciuto della conduttrice. Pochi giorni dopo era stato il turno della trasmissione "Stasera c'è Cattelan" dove si era ironizzato su come rendere i cori da stadio più rispettosi. Anche in quel caso l'esempio è ricaduto sui tifosi biancocelesti e l'esempio era stato"La mamma del laziale è una sex worker".

https://twitter.com/Noibiancocelest/status/1653176599221612552

Arriviamo ad oggi all'ennesima "coglionella" che gli autori di "Mamma RAI" hanno messo in scena. Al concerto del 1 maggio all'interno di un sondaggio via social sul tema "il diritto che mi manca" i conduttori Ambra Angiolini e Fabrizio Biggio hanno data vita all'ennesimo teatrino patetico e stucchevole. Il messaggio letto che recitava "Il diritto che mi manca è quello di tifare Lazio a Roma centro senza essere corcato" non è arrivato li per caso. Per chi non conosce come funzionano i programmi televisivi è opportuno sapere che c'è un "lavoro" che viene svolto da persone preposte che si chiamano autori che selezionano i messaggi e poi li passano ai conduttori. Alcune volte questi vengono anche condivisi con quest'ultimi. Questo testimonia come ci sia un vero e proprio vizio sgradevole e maleodorante che ha svilito e non poco il senso di una festa importante come quella si festeggiava su quel palco e con quella tramissione. Cari autori della RAI il vostro operato ottuso e maldestro ha oltremodo palesato la vostra incapacità nello svolgere il vostro "lavoro" in maniera corretta. Questo non è un mio giudizio, ma la realtà dei fatti che si è palesata dal momento in cui sono state effettuate delle scuse in diretta sul palco direttamente da quei "poveri Cristi" della Angiolini e di Biggio. Il tornare indietro sui propri passi dopo che si sono scatenate sui social polemiche e rimostranze da parte dei tifosi della Lazio dimostra che quei messaggi non sono stati selezionati nella maniera giusta. E' avvilente constatare che nel giorno della festa dei lavoratori c'è chi antepone la fede sportiva alla professionalità. Chi ha commesso l'ennesima leggerezza non ha capito che la festa dei lavoratori va ad omaggiare tutti coloro che ogni giorno svolgono il loro lavoro con serietà, passione e sacrificio. E' chiaro che in casa RAI non abbiano ancora capito se era la festa dei lavoratori o se i lavoratori erano in festa!!!

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