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Ai microfoni del canale Twitch di El Desmarque il centrale difensivo della Lazio Patric ha parlato della situazione legata alla squadra biancoceleste.

Condizioni fisiche

“Sto bene, stiamo per ricominciare. La stagione in campionato non è iniziata benissimo ma possiamo assolutamente competere. In Champions, invece, stiamo andando bene. A livello personale mi sento bene, sto andando sulla giusta strada, anche il reparto da qualche partita sta tornando a ottimi livelli e dobbiamo continuare così". 

Addio al Barcellona

“Il mio addio al Barcellona è stato propedeutico dopo che ho avuto un anno (l’ultimo, ndr) molto negativo a livello personale. Ho sentito il bisogno di cambiare e l’Italia mi ha offerto la possibilità di vivere una nuova cultura e studiare una nuova lingua, così con la mia famiglia abbiamo scelto di venire in Italia”. 

Possibilità di mercato

“Avrei potuto lasciare la Lazio diverse volte, ma qui mi sento il benvenuto e mi vogliono bene, per questo ho deciso sempre di rimanere, questo club è un po’ una zona di comfort per me, sto bene a Roma. Ora l’obiettivo è giocare sempre più minuti con questa maglia. Valencia? È stato Sarri a convincermi. Venivo da una stagione negativa che seguiva una positiva, forse la migliore della mia carriera. Era l’anno in cui arrivammo in Champions e fino a poche giornate dalla fine eravamo secondi, con l’Olimpico sempre pieno e pronto a darci la spinta”. 

patric in campo con la maglia della lazio

Momenti difficili

“Poi col Covid sono stato costretto a rimanere chiuso in un piccolo appartamento perché stavo traslocando e ho avuto diversi problemi a livello mentale. Non ho potuto neanche staccare perché con l’infortunio di Luiz Felipe sono stato costretto a giocare nonostante non stessi bene. Potevo decidere di andare a scadenza, ma Sarri, come detto prima, mi ha convinto a restare qui e ho rinnovato. Con lui e con il suo gioco mi trovo bene, probabilmente sono due anni e mezzo che esprimo il mio miglior gioco di sempre. Con tutte queste partite è importante allenare anche la mente e affidarsi a gente esperta. I tifosi giudicano ciò che vedono giustamente, ma non sanno se dietro a delle brutte prestazioni ci sono giocatori che stanno passando momenti personali difficili. Ognuno vive i problemi a modo suo, a me, ad esempio, ha fatto bene continuare a giocare per superarli". 

La Spagna

”Nazionale? Mi piacerebbe tanto. Lavoro ogni giorno per poter coronare questo sogno, ho giocato più di 200 partite alla Lazio di cui alcune anche in Champions. Non so se il fatto di giocare all’estero giochi a mio sfavore per un’eventuale chiamata con la Spagna". 

Luis Alberto con la maglia della spagna

Consigli

“Sento mio cugino Ramon Martinez Gil ogni giorno, siamo una famiglia unita e lui è quasi un fratello per me. Lo seguo dall’inizio della sua carriera e quest’anno è cresciuto molto. Fa il difensore centrale come me. Che consiglio gli do? Di essere polivalente nel modo di giocare e continuare così perché gli si può aprire un grandissimo futuro. L’ho consigliato alla Lazio, ma più per parlare tra compagni. Anche se mi piacerebbe che venisse qui e che giocassimo insieme, credo sia pronto per un passo del genere. Tra l’altro è in scadenza di contratto”. 

Luis Alberto e obiettivi

"Luis Alberto? Abbiamo praticamente condiviso la carriera insieme, gli ho detto di questo cugino, anche lui segue il Siviglia, ma non ne abbiamo parlato molto. L’Italia? È la mia seconda casa, mi trovo bene, in futuro vedremo dove andrò a vivere. Mi sarebbe piaciuto molto giocare in Liga, ma a volte il destino riserva cosa inattese per noi. L’obiettivo è confermare il posto in Champions, ora siamo vicini agli ottavi, ci mancano due partite e possiamo qualificarci. In campionato stiamo crescendo e dobbiamo continuare a lavorare per rientrare subito nei primissimi posti, mancano ancora tante partite. Europeo? Io lavoro sul campo, poi decide il ct. Ci sono tanti difensori forti, ma, anche se non dovessi essere convocato, farò sempre il tifo per la Spagna!”

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