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LE PAGELLE DI FINE STAGIONE CENTROCAMPISTI:

CATALDI: 7,5 E' la stagione della sua definitiva consacrazione in un ruolo che grazie a Sarri ha fatto suo dopo un anno di apprendistato. Regge per larghi tratti della stagione in mano le chiavi del centrocampo biancoceleste alternando lunghi periodi positivi a qualche piccolo momento di pausa. Con lui in campo la squadra ha una capacità di attaccare che è nettamente superiore che in sua assenza per la capacità di alternare passaggi filtranti a verticalizzazioni improvvise. La differenza rispetto al passato però la fa la crescita nella fase difensiva.

MARCOS ANTONIO: 5,5 Si ritaglia poco spazio per via di caratteristiche fisiche che mal si sposano con Milinkovic e Luis Alberto. Sarri ne ha apprezzato le doti umane che non si discutono però dal punto di vista tattico è difficilmente collocabile. In quelle rare occasioni in cui ha avuto spazio non ha effettuato prestazioni indimenticabili eccezion fatta per la gara contro il Sassuolo. Di converso sono sempre emersi i problemi difensivi dovuti alla mancanza centimetri e chili che nel calcio moderno fanno la differenza.

VECINO: 7 Alla fine dei conti si rivela un acquisto azzeccato perché Sarri appena ha avuto bisogno in caso di assenza dei titolari è andato a chiedere all'uruguagio di togliere le castagne dal fuoco. Grazie alla sua esperienza ha avuto la capacità di inserirsi subito negli schemi della squadra giocando addirittura in due ruoli. Mette il marchio in una vittoria fondamentale della stagione in casa del Napoli e nel finale di stagione il suo ritorno in campo dall'infortunio ridona quelle certezze tattiche che si erano perse a ridosso delle due trasferte di Milano.

BASIC: 6 Stagione in chiaroscuro per il croato che non lascia grandi segnali di ripresa. Qualche buono spezzone di gara in cui si è reso utile su cui spicca quello contro il Sassuolo in cui riesce a segnare il primo gol della stagione. Rispetto alla scorsa stagione però non ha fatto registrare la crescita che ci si aspettava e pur essendo un buon rincalzo non sembra essere nelle grazie del tecnico biancoceleste.

MILINKOVIC: 8 Gioca una prima parte di stagione esaltante in cui mette a segno assist a ripetizione ed in cui sembra continuare sulla falsa riga di quelle precedenti. Rientra dal Mondiale con una caviglia a pezzi cui fa seguire delle prestazioni deludenti per uno come lui in cui emergono alcune difficoltà fisiche. Ha il pregio di lasciarsi scivolare addosso le polemiche e dopo il gol contro il Monza torna piano piano ai suoi livelli fino a giocare le ultime gare in maniera molto più incisiva. Segna un gol di importanza capitale contro il Lecce cui fa seguire la doppietta contro la Cremonese chiudendo la stagione con 11 gol ed 8 assist. In questa stagione rispetto a quelle passate ha messo in mostra anche una crescita dal punto di vista mentale cui è seguita anche una maggiore propensione al sacrificio ed attenzione nella fase difensiva.

LUIS ALBERTO: 8,5 Dopo i primi mesi passati in chiaro scuro per via dei classici mal di pancia che lo volevano lontano da Roma si trasforma e diventa il riferimento maggiore della squadra. Riesce ad abbinare alle innate doti tecniche anche un'insolita capacita dinamica che lo rende presente e vivo anche quando la Lazio non è in possesso del pallone. Le cose più belle le fa però quando tocca la sfera ed i suoi gol contro l'Inter e la Sampdoria sono da cineteca per bellezza e pesanti a livello di punti. Entra in simbiosi anche con il tecnico con cui aveva avuto qualche screzio in passato e questo è sinonimo di una raggiunta maturità che lo ha fatto diventare un punto di riferimento anche fuori dal campo.

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Lazio, le pagelle di fine stagione - ATTACCANTI ED ALLENATORE

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