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PEDRO: 8 Termina la stagione con 7 gol e 6 assist dando la sensazione di essere un giocatore che ha ancora motivazioni e fisico per meritare la riconferma. In assenza di Immobile è costretto a giocarle tutte da titolare per via di una rosa ristretta, ma non ne risente visto il suo spessore tecnico superiore rispetto a gran parte degli avversari. Decide il derby d'andata rubando il pallone a Ibanez e segna anche nella vittoria interna contro l'Inter. Non ha fatto mai mancare il suo apporto anche in termini di esperienza e di personalità. Nel percorso europeo deludente è uno dei pochi che si salvano per impegno e rendimento.

ZACCAGNI: 8,5 E' la stagione della sua definitiva consacrazione in cui con 10 gol e 10 assist ha mostrato una crescita esponenziale rispetto all'anno precedente. Rispetto al recente passato migliora soprattutto l'efficacia delle sue giocate andando a segno contro Napoli, Roma, Milan, Juventus, Atalanta e Fiorentina. Questo fattore determina anche una crescita dal punto di vista mentale che gli permette di esaltarsi nelle sfide che contano. Cala nel finale di stagione complici dei problemi fisici che avrebbero indotto maggiore cautela. Lui però stringe i denti e rimane in campo fino all'ultima giornata senza mai cedere di un centimetro.

FELIPE ANDERSON: 8,5 E' il capolavoro tattico di Sarri e l'ancora di salvataggio della squadra che d'improvviso deve fare a meno per gran parte della stagione del suo centravanti. Si ricicla in un ruolo non suo e lo fa in maniera tale da esaltare le sue doti tecniche che messe a disposizione della squadra ne esalta il rendimento. 12 gol in stagione e 8 assist sono la testimonianza di un giocatore che ha raggiunto anche una maturità personale che lo rende ancor più consapevole dei suoi mezzi tecnici. Alla fine della giostra conta anche 50 presenze che lo rendono un vero e proprio caposaldo della squadra che a turno ha dovuto fare i conti con l'assenza di quasi tutti gli interpreti tranne che lui.

IMMOBILE: 7 Stagione maledetta in cui è stato costretto a fermarsi troppe volte per dei guai fisici che dal metà ottobre lo hanno fermato quasi ciclicamente. Fino al primo stop contro l'Udinese stava viaggiando alle sue solite medie con 6 gol nelle prime 10 giornate di campionato. Da quel momento in poi è stato costretto a saltare 12 gare tra campionato e coppe mentre in altre 8 gare ha giocato meno di un tempo. Alla fine il suo bottino però è di tutto rispetto con 14 gol e 7 assist con le reti e nelle ultime 4 giornate mette a segno 2 gol e 2 assist facendo chiudendo in crescendo.

LUKA ROMERO: 6 Chiude la stagione con sole 12 presenze che ci lasciano intuire come Sarri non lo abbia ritenuto pronto per il ruolo che a stagione in corso è stato chiamato ad effettuare dopo gli infortuni di Immobile. Riesce però a sfruttare una delle poche occasioni segnando un gol pesantissimo contro il Monza che oltre ai 3 punti gli vale la sufficienza nelle pagelle. Non ha mostrato grandi segnali di crescita seppur l'impegno profuso in campo quando è stato chiamato in causa non è mai mancato. Viene lasciato partire a metà maggio senza troppi rimpianti per raggiungere la sua Nazionale nel Mondiale Under 20.

CANCELLIERI: 5,5 Prima stagione con più bassi che alti in cui dopo un primo approccio positivo sparisce dai radar nonostante le 30 presenze stagionali. Difficile ed abbastanza pretenziosa la richiesta di trasformarsi in punta centrale che ha generato in lui più confusione che altro. Sballottato da una parte all'altra del campo di certo non è stato messo in grado di rendere al meglio. Ha i mezzi per diventare un giocatore importante, ma forse farlo alla Lazio in questo momento non è la cosa migliore per lui.

SARRI: 9 Solo un genio avrebbe potuto ottenere una qualificazione in Champions League con un Immobile ha mezzo servizio per gran parte della stagione. La trasformazione di Felipe Anderson in prima punta è machiavellica, ma il suo apporto maggiore lo da nella fase difensiva. Trasforma la fase difensiva della sua Lazio individuando sul mercato gli uomini giusti ad un costo ridicolo rispetto al valore che hanno dimostrato in campo. La coppia Romagnoli - Casale diventa una delle più impenetrabili della Serie A, mentre Provedel vince il premio come miglior portiere. Ha il grande merito di plasmare la mente di Luis Alberto a sua immagine e somiglianza tanto da farlo diventare una delle sue voci in campo. Nonostante un finale di campionato esaltante non si deve dimenticare la scoppola presa in Danimarca ed un'approccio all'Europa che deve essere diverso nella prossima stagione. Chiaro che la coperta era più che corta ed alla fine la monetina che ha lanciato in aria è caduta nel verso giusto. E' indubbio però che in questi due anni abbia trasformato il modus operandi della società sul mercato, abbia riportato un entusiasmo incontenibile nell'ambiente ed abbia creato un feeling simbiotico con la tifoseria che ora lo riconosce come il "Comandante".

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