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Dalle pagine del Match Program diffuso dalla Lazio in vista della partita contro il Lecce arrivano le parole di Pedro che ha fatto un bilancio della stagione della squadra biancoceleste e suo personale con uno sguardo al futuro.

Ultima di campionato, ci sono ancora 90' che mettono in palio l'Europa... 

"Dobbiamo giocare al massimo l'ultima partita della stagione, abbiamo ancora la possibilità di conquistare un posto in Champions League. Giocare in Europa anche il prossimo anno dipende solo da noi, servirà una bella prestazione per vincere davanti ai nostri tifosi e poi aspettare i risultati dagli altri campi".

14 gol in stagione, non segnavi così tanto dal 2014: come è cambiato Pedro in questi undici anni? 

"È cambiato tanto. Sicuramente ho molta più esperienza rispetto a quando ero giovane. Mi sento davvero bene e mi diverto con la Lazio. So che ogni momento può essere l'ultimo, per questo voglio godermi tutto di questa meravigliosa esperienza. Baroni è stato determinante nel gestire il mio ruolo in campo e con la squadra. Abbiamo un bel rapporto, mi trovo benissimo con lui".

51 partite, 27 vittorie, quarti di finale di Coppa Italia ed Europa League. Che stagione è stata per la Lazio? 

"Ho ancora il rammarico per l'Europa League perché avremmo potuto arrivare in finale e vincerla. Purtroppo a volte il calcio è crudele. Se però riusciremo a centrare un posto in Champions League, la stagione sarà stata ottima. La Lazio deve avere la mentalità e la voglia di vincere un trofeo, ha un potenziale incredibile e calciatori di qualità. Penso a Rovella, Gila, Zaccagni, Romagnoli, Guendouzi, Taty e Tavares ma ce ne sono anche tanti altri. Sono convinto che si possa vincere, i nostri tifosi meriterebbero questa soddisfazione".

Curiosità sui rigori: 3 calciati con la Lazio, 7 totali in carriera (tutti realizzati). Ne hai tirati così pochi solo perché davanti la concorrenza era praticamente irreale? 

"Sì, è vero. Non ho calciato molti rigori in carriera. Al Barcelona c'erano Messi, Xavi, Neymar, Suarez e Villa. Credo sia riduttivo aggiungere altro. Anche in Nazionale la concorrenza dal dischetto era molto alta. Al Chelsea invece di solito li tiravano Hazard e Willian, mentre qui ho trovato due specialisti come Immobile e ora Zaccagni. Non c'è problema, sono sempre pronto a prendere il posto di Matia dagli undici metri quando non è in campo".

Cosa chiedi al futuro? 

"Come ho già detto, mi piacerebbe tantissimo vincere un trofeo con la Lazio. Sarebbe bello per la mia carriera e soprattutto per tutto l'ambiente biancoceleste. Amo essere qui, non avrei mai pensato di terminare la mia carriera in questo storico club che mi stima tantissimo. Fino a quando giocherò nella Lazio, darò tutto per questa maglia e per questa famiglia".

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