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E' scoppiata ieri sera al termine della gara tra Inter e Napoli la polemica che ha visto coinvolto il difensore nerazzurro Francesco Acerbi che è stato accusato in campo da Juan Jesus di avergli rivolto un insulto a sfondo razzista. Nel post partita poi era stato lo stesso difensore del Napoli a minimizzare l'accaduto trincerandosi dietro un “sono cose di campo”.

LA SITUAZIONE 

Sarà compito ora della Giustizia Sportiva accertare o meno l'accaduto, ma di certo il difensore dell'Inter rischia una maxi squalifica. Le parole rivolte da Acerbi a Juan Jesus si inquadrano nella violazione dell'art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede come "costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori".

La pena prevista in questi casi è severissima ed infatti "il calciatore che commette una violazione di cui al comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione prevista dall’art. 9, comma 1, lettera g) nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da euro 10.000,00 ad euro 20.000,00".

Acerbi, quindi, rischia una squalifica di almeno 10 giornate qualora fosse confermata la ricostruzione ed in questo caso potrebbe essere anche escluso dalla Nazionale di Spalletti per la spedizione all'Europeo. 

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