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EDITORIALE - La Lazio batte la Salernitana, ma viene colpita dal fuoco amico che si è palesato nelle parole di Luis Alberto che ha annunciato in diretta TV di non voler far più parte del nuovo progetto tecnico di Igor Tudor. Frasi che hanno minato la pur poca serenità derivata dalla vittoria arrivata al termine di un periodo fatto di silenzi da parte dei protagonisti del campo e della società.

L'addio annunciato di Luis Alberto però è stato solo la punta di un iceberg fatta da dichiarazioni di altri senatori del gruppo squadra che attraverso i loro procuratori hanno messo in dubbio la loro permanenza nella prossima stagione. Quello che emerge è che dopo le dimissioni di Sarri ci sia in atto una sorta di “fuggi fuggi” generale e tutti stanno pensando a salvaguardare il proprio orticello senza pensare al bene supremo che si chiama S.S. Lazio. Da Zaccagni a Immobile per finire a Felipe Anderson e Romagnoli continuano a rimbalzare le voci di mercato che sono totalmente incontrollate per via di una comunicazione da parte della proprietà assolutamente assente. Ad oggi dopo la presentazione di Tudor cui ha presenziato il presidente Lotito nessuno dei dirigenti ha parlato del futuro dal punto di vista tecnico della squadra. Le speculazioni poi hanno lasciato il passo a delle prestazioni deludenti contro Juventus in Coppa Italia e Roma in campionato che hanno fatto emergere come questi calciatori non hanno avuto nemmeno una scossa emotiva dopo il cambio dell'allenatore. Sembra quasi che tutte le componenti della società si muovano in maniera disgregata senza interagire tra di loro e che tutte le decisioni vengono lasciate in sospeso fino a che Lotito non se ne assume la responsabilità. Un piattume generale che assume connotati grotteschi se si pensa alle premesse con cui era finita la scorsa stagione e le potenzialità con le quali si poteva e doveva affrontare questa. Errori su errori che poi alcuni si sono rivelati orrori a cui sembra non esserci fine. E' svilente poi come tutto quanto vengo riportato ad una questione di vil denaro fatto di rinnovi fatti o mancati, di acquisti promessi e mai effettuati o di acquisti strapagati e mai richiesti. Tutto riporta ai soldi e solo quelli sembrano essere il fulcro centrale su cui i protagonisti di questa stagione si stanno muovendo. In tutto questo rimangono i tifosi che ieri hanno dato vita ad una contestazione sana ed orgogliosa. Mettiamoci poi del tecnico croato che catapultato in questa situazione, ignaro di alcune dinamiche interne che solo vivendo la Lazio da tanti anni puoi essere a conoscenza, è chiamato a tenere la barra a dritta fino a fine stagione una barca che sembra navigare senza una metà precisa. Quello che era stato dipinto come un uomo di “Sergente di ferro” si ritrova senza i suoi soldati che piano piano stanno facendo ammutinamento. L'unica certezza è però che lui ci sarà anche la prossima stagione e per questo motivo seppur ad oggi senza elementi oggettivi dobbiamo affidarci a lui per il futuro di questa squadra. 

Per la rinascita della Lazio: “Salvate il Sergente Tudor!!!” 

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