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Terzo atto ed ultimo atto stagionale tra Lazio e Juventus, che domani si sfideranno all'Olimpico dopo essersi incrociate nel girone d'andata e nei quarti di finale di Coppa Italia. Precedenti che in questa annata non sorridono alla banda biancoceleste, uscita sconfitta due volte dallo Stadium, con un passivo di quattro reti subite e zero segnate. Andando a ritroso nel tempo, bisogna tornare indietro al 2019 per trovare una vittoria dei biancocelesti, battuti due volte nel giro di due settimane dalla formazione all'epoca allenata da Simone Inzaghi, che proprio alla vecchia signora soffiò la Supercoppa italiana. 

Da quel momento in poi sono state solamente cinque le reti siglate dalla Lazio alla "Vecchia Signora". Storicamente la Juventus ha uno socre molto favorevole con i biancocelesti con 99 vittorie contro le 46 sconfitte.

Quella tra Lazio e Juventus non sarà soltanto la sfida tra due squadre che si giocano la qualificazione alla prossima Champions League, ma anche, e soprattutto, l'ennesimo capitolo della lotta infinita tra Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, due universi contrastanti con in comune la panchina della Juve. I confronti tra i due tecnici parla di nove vittorie per Allegri, quattro per Sarri e tre pareggi in sedici incroci disputatisi tra Serie A, B e C. Senza dubbio, l'affermazione più importante per l'attuale tecnico laziale contro il collega toscano resterà sempre quella avvenuta ai tempi del Napoli proprio contro i piemontesi, quando un gol in zona Cesarini di Koulibaly aveva illuso i partenopei in ottica scudetto. Sabato, la possibilità per mister Sarri di aggiornare in positivo le statistiche e scrivere un'altra pagina dell'eterna rivalità tra belgiochisti e risultatisti.

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