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Ai microfoni di RadioSei è intervenuto il Direttore Rai Fabrizio Maffei che ha parlato dell'addio di Maurizio Sarri dalla panchina della Lazio e del conseguente arrivo di Igor Tudor.

Mancanze di Sarri

Se Sarri ha avuto mancanze nella gestione della squadra è proprio quello di non aver parlato con i giocatori, senza darsi a questi ragazzi che hanno problemi come tutti gli altri uomini. Tudor è uno che si dedica molto, si mette sempre a voler comprendere. Per quanto riguarda gli aspetti tattici staremo a vedere, si può vedere un 3-4-2-1 oppure ancora una difesa a 4 per non snaturare troppo la squadra di questa stagione: non me la sento di dire altro. Non possiamo anticipare di due mesi il ritiro, sia chiaro, c’è ancora Derby e Coppa Italia, ma abbiamo possibilità di sperimentare. Dipendesse da me la difensa a tre con Gila, Patric e Romagnoli la vedo benissimo.

Comunicazione di Sarri

La Lazio da sempre non brilla sotto il profilo comunicativo, a volte non ho condiviso nemmeno la comunicazione di Sarri: più volte davanti ai microfoni ha criticato tutto e tutti, un copia e incolla di Mourinho. Ci sono alcuni aspetti che per certi versi mi fanno pensare ad una vita comune dei due, penso che una società seria possa accettare solo fino ad un certo punto di essere messa in negativo dal tecnico. 

Rapporti con i giocatori

Per quanto riguarda la società, dovendo fare tutto Lotito non sta a lui tenere i rapporti con i giocatori. Poi però non riesce nemmeno a delegare qualcuno, per paura di creare una figura di intermezzo, un clone di Peruzzi, non lo vuole perché teme gli possa fare ombra e prendersi dei meriti. Nel rapporto Sarri-Giocatori, l’allenatore ha avuto tante mancanze, non si è calato fino in fondo nella disponibilità personale. Sappiamo che Sarri ha avuto problemi personali, ma non so cosa abbiano generato: sicuramente è stato qualcosa che lo ha toccato personalmente. Ho trovato di pessimo gusto quello che ho sentito dalla voce di Lotito, sia per quanto riguarda lo scarico di responsabilità, sia per il commento all’aggressione subita da Immobile. Non c’è dubbio che i calciatori vivono una vita molto social, che sono una cassa di risonanza enorme e non so quanto benefica o dannosa, non pensano alle conseguenze. Credo che Ciro faccia parte di questo gruppo che vuole condividere i momenti della sua vita, però forse lui anche un po’ troppo. Non condivido questa presenza continua, prima c’era una riservatezza maggiore.

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