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Dalle pagine del The Telegraph è tornato a parlare Josè Mourinho che ha ripercorso la sua esperienza con la Roma andando a criticare in maniera pesante la proprietà dei Friedkin accusandola di non avergli permesso di fare solo l'allenatore.

Le finale con la Roma

Sono l’unico allenatore europeo ad aver giocato due finali negli ultimi due anni. Concentriamoci sul mio presente. Non sono così per aver vinto la Champions League 20 anni fa. Ma se vai dal 90% degli allenatori e chiedi loro: “Vorresti giocare due finali europee in due anni consecutivi?”, la maggior parte di loro risponderà “Sì”.

Non solo progetti vincenti

Non è che ho paura di lavorare con i club non “costruiti per vincere”. Quando alcuni allenatori hanno raggiunto un certo livello forse dicono: "Lavorerò solo per progetti fatti per vincere”. Il mio lavoro è cercare di trasformare i club in club “fatti per vincere”, o per raggiungere degli obiettivi.

Fare solo l'allenatore

La descrizione del lavoro dei miei sogni è “head coach” (capo allenatore). Questo è il mio sogno. Essere l’allenatore. Essere colui che lavora con la squadra, concentrato sullo sviluppo dei giocatori, sulla preparazione delle partite. Sfortunatamente, ho avuto delle situazioni in cui dovevo essere molto più di questo. Quando sei molto di più non sei un allenatore bravo come potresti essere. Il club mi ha messo in una posizione dove non voglio essere.

La Roma

A questo proposito, dopo la finale di Europa League che abbiamo perso, e con le circostante in cui abbiamo perso, credete che fossi felice di essere il volto del club che è andato in conferenza stampa per parlare di quello che è accaduto? No, l'ho odiato. Datemi una struttura professionale in cui io sia solo l’allenatore perché questo è ciò in cui sono bravo. La gente dice che sono bravo a comunicare. Ma molte, molte volte dici una cosa sbagliata se comunichi tre o quattro volte a settimana. La struttura di un club spinge nella direzione sbagliata.

 

 

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