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EDITORIALE - Un calciomercato che finora non si è ancora acceso in casa biancoceleste fatto di rumors, di trattative e poco altro. E' arrivato, per modo di dire visto che ad Auronzo di Cadore non si è ancora visto solo "El Taty" Castellanos. Un investimento che potrebbe rivelarsi utile, ma che al momento va a coprire un buco nella rosa, ma non nella squadra titolare. Nella casella dell'attaccante centrale c'è ancora Ciro Immobile che per fortuna non è sul mercato e che in questa stagione potrebbe essere il valore aggiunto della squadra privata del suo miglior calciatore. L'addio di Milinkovic apre un buco da 10 gol e 10 assist a stagione più le tantissime altre cose che era capace di fare in campo. Quella casella è ancora vuota ed è impossibile che verrà coperta da un giocatore di pari livello. Questo non glielo si chiede a Lotito che è stato bravo a tenerlo a Roma per 8 anni, ma la sua partenza non era un'ipotesi remota e la speranza che la società avesse già da tempo individuato un sostituto si è rivelata una chimera. Era preventivabile poi che ora che tutti sanno che hai i soldi della Champions e quelli di Milinkovic da spendere provino a tirare il collo nelle trattative. Tutti sanno che hai necessità di chiudere acquisti per una rosa che al momento è incompleta e ricca di esuberi che non rientrano nei piani tattici di Sarri. Il silenzio del tecnico rotto solo qualche settimane fa dalla chiacchierata con Pedullà lascia aperti tante incertezze. A fargli da contraltare sono le paure della piazza che da anni è stata spesso delusa dal modo di fare mercato. Una rincorsa sempre all'ultimo momento per cercare di strappare il prezzo migliore. Eppure la scorsa stagione aveva lasciato qualche segnale di positività con gli acquisti che erano arrivati per tempo e quasi tutti si sono rivelati importanti. Non a caso è stata la migliore stagione dell'era Lotito con Sarri che era riuscito a incastrare in una squadra che aveva un potenziale offensivo già importante una linea difensiva tutta nuova. Provedel, Romagnoli e Casale alla fine dei conti si sono rivelati una delle migliori difese della Serie A. Non è un caso che questo sia avvenuto perché questi giocatori hanno potuto lavorare in ritiro tranne che per il portiere. Ora siamo al paradosso con un mercato immobilizzato perché "tutti vogliono venire alla Lazio" ma alla fine la domanda è: "la Lazio chi vuole che venga veramente?" Non è un mistero che gli obiettivi numero uno del mercato Berardi e Zielinski probabilmente non arriveranno. Trattative difficili e complesse che avevano di fronte società con le quali quasi mai si erano fatti affari e che per loro fortuna sono tra le poche a non avere necessità di vendere. In tutto a Sarri ed ai tifosi viene detto di stare calmi di pazientare e che la squadra verrà rinforzata. Noi ne siamo sicuri, ma la domanda che ci poniamo è: "Non si poteva farlo con tempi più brevi?". Ci deve essere una falla in questo sistema che porta a 4 giorni dalla fine del ritiro a non avere nessun nuovo acquisto ad Auronzo di Cadore. Si può dire che nel mercato più importante degli ultimi anni vista la situazione globale della Serie A e della futura Champions League la Società Sportiva Lazio si doveva premunire di strategie diverse sul mercato e soprattutto arricchire il piano dirigenziale di una figura di riferimento diversa dal Presidente Lotito. Tutti interrogativi a cui non siamo sicuri verrà data risposta, ma ad oggi 24 luglio i dati di fatto sono inconfutabili perché ad Auronzo di Cadore non rimangono altro che i dubbi di Sarri, le paure dei tifosi e le parole di Lotito.

FORZA LAZIO!!!

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