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Non bastava l'eliminazione dall'Europeo per mano della Svizzera a creare problemi al presidente della FIGC Gabriele Gravina. E' notizia di questa mattina infatti di come l'Antitrust abbia sanzionato la Federazione Italiana Giuoco Calcio con una multa da 4,2 milioni di euro. La motivazione va ricercata “nell'abuso di posizione dominante nel mercato dell'organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico per escludere gli Enti di promozione sportiva e limitare la loro attività nel settore delle competizioni calcistiche amatoriali”.

LA SITUAZIONE

L'Autorità, come riportato in un comunicato ufficiale, ha accertato come la Federazione a partire dall'1 luglio 2015, "ha attuato una complessa strategia escludente per rafforzare la propria posizione dominante nell'organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell'attività ludico-amatoriale, in cui opera in concorrenza con gli Enti di promozione sportiva (Eps)".

La strategia abusiva si è realizzata principalmente attraverso la mancata stipula, da parte della Federazione, delle convenzioni richieste dal Regolamento Eps del Coni per lo svolgimento dell'attività agonistica. Così facendo la Federazione ha precluso agli Enti di promozione sportiva l'accesso al mercato dell'organizzazione di eventi a carattere agonistico, garantendo così a sé stessa una posizione di sostanziale monopolio. In secondo battuta, la Federazione che fa capo a Gravina ha usato in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando illegittimamente come agonistica l'attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con atleti compresi tra i 12 e i 17 anni. Sono, inoltre, stati imposti anche per gli atleti fino ai 12 anni il convenzionamento tra la Federazione e gli Enti e la pre-autorizzazione dell'evento, limitando così la libertà delle Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate alla Figc e dei loro atleti con doppio tesseramento di partecipare ai tornei organizzati dagli Eps. Questa condotta ha di fatto ridotto la capacità degli Enti di Promozione Sportiva di esercitare una sufficiente pressione competitiva sulla Federazione, ostacolando e/o indebolendo la concorrenza nel mercato dell'organizzazione di eventi ludico-amatoriali.

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