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Alla vigilia della sfida contro la Roma nel centro Sportivo di Formello si è tenuta la conferenza stampa del tecnico della Lazio Maurizio Sarri che ha risposto alle domande dei cronisti presenti.

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Le emozioni della vigilia sono le stesse di 4 anni fa?

Il derby è il derby e le emozioni devono rimanere le stesse e sono le partite più sentite da noi.

Infortunati?

Castellanos sembra recuperabile mentre Rovella decidiamo oggi. Forse ce la facciamo a portare Patric in panchina che ieri si è allenato.

Dele-Bashiru?

Aveva un piccolo problemino ma è stato fatto un controllo cautelativo ed oggi si dovrebbe allenare in pieno.

Roma più fisica?

Le squadre di Gasp sono sempre fisiche e aggressive, ti creano un milione di difficoltà, può essere una valutazione corretta. Poi bisognerebbe essere ad altissimi libelli tecnici per mandare a vuoto l’aggressività.

La Roma parte in vantaggio per l'aver fatto mercato?

A me chi è favorito non mi interessa. L'unica cosa che mi interessa è che noi dobbiamo lottare per il nostro popolo.

Ha chiesto pazienza ai tifosi e intraprendenza alla squadra.

Domenica loro ci aspettavano con un blocco basso. Abbiamo giocato in faccia a loro, ma poco dentro questo blocco. Così si fa fatica a essere pericoloso. Venuta fuori una partita che dà la sensazione di aver fatto il compitino invece di volerla vincere a tutti i costi. Serve più coraggio e rendersi conto delle nostre caratteristiche. Dobbiamo attaccare gli spazi, stiamo lavorando su questo.

Per un tecnico nella preparazione del derby cambia qualcosa?

No, si prepara come le altre, la differenza è emozionale e motivazionale. Questo si riflette a un livello di attenzione superiore dei giocatori. Queste partite hanno la componente emozionale che è superiore a quella tattica.

Cosa ha imparato dai precedenti derby? Farebbe a cambio con l’inconsapevolezza di Gasp?

L’inconsapevolezza diventa subito consapevolezza appena entri in campo. Io ne ho giocati 6, ne ho perso 1 e mi ricordo solo quello. Mi ricordo il disagio emotivo dei giorni successivi, questo ti fa capire che significa il derby, avevo quasi vergogna di tornare al centro sportivo. Mi ricordo questo stato d’animo, ne ho parlato con i giocatori. Questo è il derby, una partita in cui se non fai tutto ciò che serve rischi di deludere un popolo. Se non lo fai, la cosa ti rimane addosso in modo pesante.

Più importante non perderlo che vincerlo?

Si gioca per vincere e per far contento un popolo.

In questa partita Pedro parte già con la maglia addosso? Limitativo pensarlo come arma in corso?

La partita la giocherà, non so se in parte o dall’inizio. Non abbiamo deciso ancora. Dobbiamo capire cosa ci rimane per cambiare la partita, valutare tante cose. Su lui facciamo grande affidamento, nelle partite pesanti ha sempre fatto prestazioni importanti.

Il valore aggiunto sono i due allenatori?

Sono tanti anni che ci affrontiamo, se dipendesse solo da noi avremmo vinto tutti i campionati. Ci gioco contro da più di 20 anni, in tutto questo tempo è cresciuto il rispetto per la persona, la cosa ci ha accumunato. Lo rispetto profondamente, in questa stagione darà tanto alla Roma. Domani però è il derby. Domani siamo parecchio contro.

È una partita adatta per accendere la Lazio?

Finora non si è accesa in parte, abbiamo fatto una bruttissima partita a Como, bene con il Verona, a Sassuolo se mi chiedi come siamo stati in campo la squadra è stata corta e ordinata. Dal punto di vista tattico è stata buona. Poi ci è mancato qualcosa a livello di pressione e di qualità offensiva. Negli ultimi 20 metri abbiamo avuto 12 palle inattive a favore e loro 2, e abbiamo perso da una palla ferma…

Le emozioni provate sono le stesse della prima esperienza alla Lazio?

Chiaro che forse sono di più, perché il tempo ti fa affezionare e amare l’ambiente, la squadra… Diciamo che quest’anno me la sento maggiormente sulle spalle io. L’intensità delle emotività è la stessa.

Le idee sono poco chiare?

Io ho le idee chiare, la squadra è molto ordinata. L’obiettivo primario della società è dare una maggiore solidità alla squadra, stiamo lavorando per questo. Dobbiamo tirare fuori la qualità, poi non so se per ora non è venuta fuori per motivi tattici o perché non c’è. Vediamo, tra qualche mese avremo un’idea definitiva.

Pedro dall'inizio come Modric? Uno che può fare la differenza in partite così?

Fa un ruolo un po’ diverso, la prestanza fisica conta di più. Cerchiamo di preservarlo, facendolo giocare senza metterlo a rischio dei 90 minuti a inizio stagione visto che non sappiamo la reazione. Ha avuto una tendinite bilaterale in tutto questo periodo, gli abbiamo fatto fare una settimana di riposo durante la sosta.

In cosa la Lazio è più forte della Roma?

Non lo so, ma domani dobbiamo essere più forti caratterialmente.

Cosa promette ai tifosi per domani e la stagione?

Il lavoro sul campo che ora non riusciamo a trasportare in partita è tanto. Siamo l’unica squadra che io ho allenato che ha più ritmo in allenamento che in partita, l'ho detto ai calciatori. Vuol dire che qualcosa non va in gara.

Gasperini si è lamentato dell'orario dopo la sconfitta contro il Torino…

La probabilità che i ritmi decadano è alta. Pesante per noi e per loro. Non è una sconfitta delle squadre, ma del calcio. Secondo me delle istituzioni, se per mantenere l’ordine pubblico si prendono queste decisioni, significa che sono difficoltà a mantenere l’ordine pubblico. Si torna al discorso: non ce ne deve fregare nulla, se c’è una partita per cui vale la pena morire dal caldo è il derby.

Le parole di Zaccagni?

Sta crescendo piano piano, anche lui ha subito un intervento in estate. Come uomo e maturità mi sembra cresciuto, può diventare un capitano importante.

Cosa ha capito del tifoso della Lazio?

Nella stragrande maggioranza numerica i tifosi della Lazio sono persone anche molto pazienti. Poi ci può essere una frangia che lo è meno. Li accomuna un amore smisurato per questa maglia, in tanti anni di calcio l'ho visto solo qui e a Napoli. Questo è il motivo per cui da fuori si fa fatica a capire, quando ci sei dentro ti invade. Vedi proprio un attaccamento e un amore viscerale per la maglia, questo è importantissimo. Sarebbe fondamentale riuscire ad attaccare ai giocatori questo senso d’appartenenza, nel calcio attuale non è semplice, ma sarebbe molto gradito…

Infortunati?

Rovella come sta? Vecino e Isaksen?

Valutiamo oggi, lo buttiamo dentro. In mezz’ora si capisce se ce la può fare o no. Vecino è ancora in mano all’area medica, fa allenamento differenziati. Spero la prossima settimana ritorni a disposizione per allenarsi con noi. Isaksen si sta allenando da poco, questa è una parte del problema. Non per una caviglia, ma perché era malato. Non sarà un percorso istantaneo. Non lo se dall’inizio, se Dele va benissimo oggi può partire titolare. Tutto l’anno non mi sono mai lamentato del mercato, degli assenti, non cominciamo oggi. Se non gioca uno, gioca l’altro.

Il caldo può rallentare i ritmi?

Il gioco lento può venire per il caldo, non penso sia possibile avere ritmi forsennati. Poi vediamo se si apre la partita o se rimangono spazi chiusi, bisogna prepararsi a tutti e due gli eventi. Gli episodi determineranno la via.

 

 

 

 


 

 

 

 

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