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Secondo quanto riporta l'Equipe sarà messo all'asta il prossimo 6 giugno il Pallone d'Oro del 1986 vinto da Diego Armando Maradona che fu rubato nel 1989 a Napoli dopo una rapina. A riportare la notizia è il quotidiano l'Equipe che precisa come il prezioso premio era stato ritrovato nel 2016 ma che la sua autenticità è stata accertata lo scorso 2 aprile. La base d'asta dovrebbe essere superiore ai 10 milioni di euro, ma dietro il Pallone d'Oro c'è una storia che sembra uscito da un romanzo come riporta la descrizione fatta dai giornali del tempo. 

"Era giovedì 26 ottobre 1989. Qualche giorno dopo, Maradona si sarebbe sposato con Claudia Villafane con una fastosa cerimonia in Argentina. Il Napoli aveva vinto il primo scudetto e anche la coppa Uefa. Quella notte, il clan di Giuseppe Misso, egemone nella Sanità e specializzato in rapine miliardarie, mise a segno un colpo clamoroso. In otto entrarono nel caveau dell’agenzia B della Banca della Provincia di Napoli che era in via Manna, traversa di via Duomo a Napoli. Penetrarono da un foro su una parete alle 14,20. Indossavano maschere di Carnevale per non farsi riconoscere e erano armati. Arrivarono parte dalla parete bucata, altri dalle fogne. Presero 420 milioni dalle casse, che erano spiccioli rispetto a quello che volevano portare via della cassette di sicurezza nei sotterranei della banca, dove si accedeva da una scala a chiocciola per cinque metri. Prendendo in ostaggio 14 dipendenti della banca, i rapinatori si fecero accompagnare nei locali delle cassette. Erano in tutto 400, ma per fare presto ne aprirono solo una sessantina prendendo tutto quello che c’era dentro. Dopo un’ora, mentre qualcuno chiamava la polizia, il gruppo fuggì con il suo prezioso bottino. Della rapina si occuperà il capo della Squadra mobile, Francesco Cirillo, oggi in pensione, che ha finito la carriera come vice capo della polizia. Il colpo fu miliardario. Tra le 400 cassette, ce ne erano anche 4 intestate a Claudia allora prossima moglie di Maradona. I rapinatori ne aprirono due, che facevano parte delle 60 trafugate. Claudia Villafane, accompagnata dall’avvocato Marinella De Nigris, presentò in Questura la sua denuncia come tutte le vittime della rapina, lasciando un inventario di quello che non c’era più. Le cassette numero 71 e 404 trafugate a Claudia Villafane contenevano il trofeo che la rivista “France football” aveva regalato a Maradona nel 1986 come miglior giocatore dei Mondiali di quell’anno. Un trofeo consegnato a Diego durante una cerimonia al famoso locale “Lido” negli Champs Elisèe di Parigi. Fu allora che Maradona conobbe per la prima volta Careca, anche lui premiato in quell’occasione. Nelle cassette del campione e della futura moglie, poi, molti gioielli della figlie Dalma e Giannina, tra cui una parure di collana, orecchini, bracciali con turchesi, una parure di brillanti, un orologio d’oro Rolex con brillanti, sette orologi fra cui un costoso Cartier, un diadema di brillanti regalo del manager di Diego per il compleanno della prima figlia del campione argentino con la scritta Dalmita, poi tante catenine e gioielli diversi. Il danno venne stimato in circa un miliardo. Ma per Diego l’oggetto prezioso era quel Pallone d’oro, anche se forse era il meno costoso tra tutti i gioielli rubati.

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