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EDITORIALE - La “mala gestio” o cattiva gestione è quella che ha determinato questa stagione che si sta rivelando nefasta per la Lazio. Con la flebile fiammella ancora accesa per un passaggio in finale di Coppa Italia si possono però cominciare a tirare le somme del lavoro che questa società ha fatto per dissintegrare quanto di buono costruito in quella precedente. Una cieca ottusità ha portato ad acquistare giocatori in colpevole ritardo sbagliandone anche la valutazione dal punto di vista tecnico e tattico. Il nuovo corso targato Tudor ci ha messo di fronte a vecchie prestazioni che non sono cambiate nonostante il modo diverso di interpretare il calcio che il tecnico croato ha rispetto a Sarri. 

Nell'ultima settimana si è passati dall'illusione per i poveri inetti che il male fosse l'allenatore toscano per via del gol al 94' di Marusic alla tragica realtà. Si è passati dal puntare il dito contro Immobile per essere l'unico dei mali di questa squadra a capire che questa non è una squadra. Si è, pertanto, avuta la certezza che questa proprietà ha praticamente azzerato il valore tecnico di questa squadra non riuscendo a comunicare con questi calciatori che in questo momento vanno tutti per conto proprio pensando a propri interessi e non a quelli del gruppo. 

In questo tritacarne si sta dando a Tudor un compito più grande del suo senza averne le armi e nemmeno la conoscenza dell'ambiente. Sarebbe bastato iniziare a progettare il futuro magari già a gennaio ed invece si è insistito con la presunzione di chi consapevole di aver sbagliato vuole anche avere ragione non ammettendo i suoi errori. Per risalire la china di un downgrade catastrofico bisogna rifondare completamente questa squadra. Il problema sarà farlo con le risorse sempre scientemente oculate che Lotito mette a disposizione della società. Bisognerà far fronte anche ai suoi tempi che spesso e volentieri hanno fatto la differenza. Se al 7 di aprile la stagione della Lazio sembra essere giunta al capolinea sarebbe auspicabile che chi è deputato si mettesse a lavoro in maniera repentina per programmare la prossima. Sarebbe auspicabile sapere quale sarà il destino di alcuni calciatori in scadenza come Felipe Anderson e Kamada e soprattutto dirimere quelle situazioni contrattuali borderline come Zaccagni a Marusic per non commettere di nuovo gli stesso orrori. 

Tante cose che la società dovrebbe fare sin da oggi, ma che non abbiamo la certezza che verranno fatte. Quello che noi possiamo dire è che siamo di fronte ad un punto di non ritorno in cui ieri abbiamo avuto la certezza che Sarri non era il problema e Tudor non è la soluzione.

Forza Lazio!!!

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