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"Sei una fottuta disgrazia" queste le parole che Josè Mourinho ha proferito a brutto muso all'arbitro Taylor dopo la finale Europa League persa ai calci di rigore contro il Siviglia. Un atteggiamento a cui la Roma dello Special One non è nuova e che in Italia ha visto come vittime quasi tutti i direttori di gara tra cui spiccano nell'ultimo periodo Chiffi e Orsato. Lo Special One non ha fatto mancare il peso del suo potere mediatico per palesarsi in tutto il suo essere anche in Europa ed ha scelto una vetrina molto in vista come la finale. Siamo alle solite, ma questa volta è evidente che "la fottuta disgrazia" per i tifosi della Roma è stata la sua gestione della stagione. Settimo per punti in campionato, uscito dalla Coppa Italia riuscendo a perdere in casa contro la Cremonese è arrivata ieri anche l'ultima cocente delusione. Il tutto ovattato però dalle gran casse mediatiche giallorosse che ieri si espresse prima la partita per incensare, durante la partita per tifare ed a fine gara per giustificare quello che alla luce della rosa è un vero e proprio disastro. La disonestà della comunicazione ha fatto pelo e contropelo a Sarri per aver, a loro modo, abbandonato volontariamente l'Europa in nome del sogno Champions League. Con la Lazio seconda tutti nelle analisi mettono quella postilla dell'Europa per denigrare il lavoro di un tecnico che con meno mezzi tecnici ed economici ha sul campo fatto qualcosa di grandioso. Ora aspettiamo di sapere cosa diranno sulla gestione di Mourinho che negli ultimi due mesi ha allenato per se stesso e non per la Roma. Ha abbandonato il campionato definitivamente, mentre le altre squadre erano quasi ferme con un rendimento penoso che non lo vede vincere la nove partite. Il portoghese se non dovessero squalificare la Juventus dalle coppe si giocherà contro lo Spezia la qualificazione all'Europa League perchè potrebbe trasformarsi nella comfort zone della Conference League. Forse un toccasana per la squadra giallorossa che a quelle latitudini ha ottenuto quella vittoria che si è rivelata fumo negli occhi per una tifoseria accecata dall'amore per un tecnico più che per una maglia. In tutto questo noi ci godiamo il "Comandante" Sarri che con poche armi e tante idee ha saputo mettere portare a casa una stagione da favole impreziosita dalla qualificazione in Champions League, ma che è passata per la vittoria di due derby senza subire nemmeno un tiro in porta dal squadra dall'allenatore dei 26 titoli. Ci godiamo un allenatore che ha dato un'identità di gioco che non fa diventare eroiche partite in cui non supera mai il centrocampo. A Roma qualcuno può aprire gli occhi finalmente e tirare le somme su chi sia stata la squadra che ha espresso anche un gioco emozionante, ottenuto risultati ed al tempo stesso mai messo in scena teatrini stucchevoli contro avversari e arbitri. Forse l'avventura di Mourinho con la Roma terminerà qui, ma il finale lo avevamo già disegnato lo scorso anno quando i due tecnici sono arrivati nella Capitale. Sarri ha affumicato Mourinho e mentre il prossimo anno la Lazio giocherà la Champions League qualcuno starà giustificando le sconfitte prendendosela con il sistema.

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