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A parlare in questo 26 maggio è anche la memoria storica della società biancoceleste. Maurizio Manzini lo storico team manager della Lazio è intervenuto ai microfoni di Radiosei per ricordare quello che è stato il suo 26 maggio. “Ricordo il senso d’orgoglio, qualcosa che non appassirà mai nella mia mente. Le mie emozioni furono espresse al meglio da quella foto che venne pubblicata il giorno dopo, con Ledesma. L’avvicinamento? I minuti duravano 24 ore l’uno. Più ci avvicinavamo più saliva l’ansia. Sapevamo che l’avversario era forte, ma siamo riusciti a vincerla. Devo ringraziarvi, mi avete dato l’occasione per ricordare a tutti che l’Aquila è Roma. Rinunciai ad una vice presidenza mondiale per la Lazio. Quando mi chiedono ancora, ‘come hai fatto?’. Ebbene io rispondo: ‘se non sei laziale, non puoi capire’. Quando riesci a fare della tua passione un lavoro, non puoi chiedere altro. Io non sono antiromanista, ma vi assicuro che l’attesa del 26 maggio è stata la più dura di tutta la mia via. Più di finali anche più importanti a livello internazionale. È stato un momento unico. Le lacrime al fischio finale? Non me ne vergogno. L’emozione era enorme, un unico grande immenso abbraccio al fischio finale. Anche adesso mi sembra di riviverla, in ogni sfumatura”.

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