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Ai microfoni di Radiosei è intervenuto l'ex giocatore biancoceleste Lorik Cana che ha voluto ricordare la gara del 26 maggio 2013 contro la Roma che lo vide protagonista in campo.

26 MAGGIO

"Per me i festeggiamenti del 26 maggio valgono doppio perché nello stesso giorno del 1993 il Marsiglia ha vinto la Champions League contro il Milan. Poi dal 2013 da quando abbiamo vinto la Coppa con la Lazio è diventato un giorno praticamente sacro per me. La gente non te lo fa mai scordare e ti chiedono com’è stata quella giornata. I tifosi mi raccontano spesso come hanno trascorso l’attesa e sono curiosi di sapere come l’abbiamo passata noi che eravamo i protagonisti di quella sfida. I ragazzi erano molto sereni, ma al tempo stesso decisi e cattivi visto che era un dentro o fuori".

ANEDDOTO

"Radu era il più teso, aveva un’ansia maggiore rispetto agli altri. È sempre stato uno dei leader della squadra, diceva sempre qualcosa ai compagni prima delle partite importanti, nei giorni precedenti al derby non disse praticamente nulla".

COME SIETE ARRIVATI ALLA PARTITA

"Arrivavamo da una stagione ricca di alti e bassi, siamo calati in campionato e siamo riusciti ad arrivare ai quarti di finale di Europa League senza un giocatore importante come Miroslav Klose e con una rosa piuttosto ristretta. Ho giocato nelle partite europee sempre da centrale difensivo. In quegli anni la coppia Biava-Dias dava garanzie importanti. Qualche giorno prima si era già capito più o meno chi avrebbe giocato quella finale, nonostante il mister non si fosse sbilanciato più di tanto".

IL GRUPPO  

"Il gruppo aveva una grande intesa e un buon equilibrio. Avevamo la nostra routine nella preparazione delle partite importanti. Siamo stati molto bene nel ritiro a Norcia e il fatto di poter vedere le nostre famiglie il giorno prima della partita è stato emotivamente molto importante. Ti carichi in un altro modo. Avevamo comunque diversi elementi maturi in squadra e in generale anche i più giovani reggevano bene la pressione".

IL DERBY IN FINALE

"Quando abbiamo sconfitto la Juve in semifinale abbiamo assunto la consapevolezza che potevamo battere chiunque, a prescindere dal fatto che fosse stata la Roma o l’Inter. Tra l’altro in quella stagione avevamo dominato i giallorossi nei derby di campionato. Nonostante ci fosse qualcuno che diceva che loro erano più bravi, abbiamo dimostrato di essere superiori per ben tre volte nell’arco della stagione e non credo sia un caso".

LA PARTITA

"Durante la partita non abbiamo mai avuto troppo il timore di perderla anche perché non è stata una bella sfida dal punto di vista dello spettacolo. L’abbiamo controllata abbastanza bene e abbiamo avuto le occasioni più nette soprattutto con Klose. L’unico momento in cui poteva cambiare la partita era sulla traversa di Totti dopo l’1-0 nostro. Lì siamo stati fortunati perché loro potevano prendere fiducia se avessero segnato. Poi negli ultimi venti minuti non è successo più niente e con una buona organizzazione siamo riusciti a portarla a casa".

PROSSIMO APPUNTAMENTO ALLO STADIO

"Sarò presente contro la Cremonese e faccio un grande augurio ai tifosi laziali per questo decennale. La cosa più importante per noi è vedere la gioia negli occhi dei tifosi per la vittoria di questa coppa. A noi rimane il titolo come calciatori, però i tifosi sono laziali da quando sono piccoli e non si può paragonare la loro gioia alla nostra. Siamo felici per loro. Siamo laziali, vogliamo bene alla Lazio".

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