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Alla vigilia della sfida contro l'Inter è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri che ha risposto alle domande dei cronisti presenti.

Il ko con il Torino può aver lasciato qualcosa di positivo?

"Ora gli insegnamenti servono meno, siamo in una fase risolutiva, quando non fai punti è sempre pesante. Poi dipende dalle motivazioni, con il Torino non eravamo al top dal punto di vista fisico, forse non lo siamo stati anche mentalmente. Se è dovuto dal fatto che fossimo sicuri dell'obiettivo va molto male, altrimenti reagiremo subito. Dipende dal pensiero dei giocatori prima della gara col Toro". 

In cosa è cresciuta la Lazio rispetto all'andata con l'Inter?

"Abbiamo qualche certezza in più di quel periodo, ma affrontiamo una squadra di un competitivo straordinario. Dimentichiamo l'andata, teniamo conto del valore dell'avversario. Va giocata come collettivo, non individualmente".

Come ha visto fisicamente la Lazio in questa settimana?

"Abbiamo lavorato più di scarico, la squadra dovrebbe beneficiarne. L'aspetto fisico e mentale sono difficilmente scindibili, il cervello che funziona fa andare le gambe. Ero convinto che i carichi di lavoro abbinati ai cambi di temperature, non avevamo tenuto conto, abbiamo pagato l'errore".

Due volte a Milano in una settimana: è decisiva?

"E' importante, ma decisiva no. Abbiamo altre 4 partite e dobbiamo pensare pure a quelle. Ma è importante".

Psicologicamente come sta la squadra?

"Si vedrà nelle prossime partite, dipende ripeto da ciò che pensavamo prima del Toro. La reazione sarà di conseguenza. Non dobbiamo pensare che sia tutto acquisito, se non lo facciamo riprenderemo il cammino".

Come sta Immobile?

"Lo vedo mentalmente tranquillissimo, di fisico mi sembra in crescita e grandi dolori non ne ha. Ci puntiamo per il finale di stagione".

Una giornata che si incrocia con il Napoli?

"Pensiamo solo alla partita nostra, di sicuro è stata apparecchiata pensando che noi non faremo risultato con l'Inter. Speriamo che il Napoli festeggi il più tardi possibile".

Come sta Casale?

"Sta bene, ha avuto un problema gastrointestinale per 3-4 giorni di fila, era un po' debilitato, per questo ha fatto uno spezzone. Ma ora si è allenato per una settimana".

Il vantaggio sull'Inter può aiutare dal punto di vista psicologico?

"Sapete come la penso, il nostro campionato ci sono 4 squadre sicuramente più forti. Non significa arrivare per forza quinti o sesti, significa che abbiamo fatto qualcosa in più e le altre in meno. Ma nelle partite singole cambia tutto".

Che insidie domani?

"Qualcuna riguarda noi, altre loro. Si giocano la possibilità di entrare tra le prime 4, hanno motivazioni. Stanno facendo bene in Coppa Italia e CHampions, ora hanno anche entusiasmo". 

La Lazio ha perso solo una volta due partite di fila, con la sosta del Mondiale in mezzo. Un caso?

"Spero che questo trend prosegua, dipende da quello che pensavamo prima del Toro. Se ci sentiamo in lotta per qualcosa arrivano le motivazioni, se non facciamo così è un percorso mentale molto complicato". 

La Lazio può fare la voce grossa a San Siro?

"Bisogna pensare a essere dentro la gara, fare la voce grossa sembra che vuoi dominare. Dobbiamo pensare da collettivo e con convinzione, diverso dall'essere presuntuoso. Il convinto dà il 101%, se si pensa da squadra e convinto dei mezzi in partita ci siamo e sarà aperta". 

Ghersini non è stato fermato?

"Nemmeno fatto andare avanti mi sembra. Il mio appello è stato in parte accettato". 

Cosa manca alla Lazio? 

"Manca qualcosa nella mentalità, a livello tattico e di rosa. Un insieme di cose, noi vogliamo trasformarci da una buona squadra, ma forte. Che non deve sorprendere se sta in alto in classifica. È un percorso". 

Guida domani?

"Non so neanche chi c'è domani. La gente pensa che io ce l'abbia con gli arbitri, non vedo neanche il singolo episodio, ma il modo in cui viene diretta, se è idonea o meno. Poi decide sempre Rocchi. Sulle storie territoriali credo poco, non penso che uno che abita a 40 km da Napoli si faccia condizionare. Non penso proprio". 

I tanti impegni ravvicinati influiscono sulle scelte?

"Siamo in una fase di pochi calcoli, chi salta salta, chi scoppia scoppia. Senza fare tanti calcoli. Poi ci sono delle cose con cui non sarò mai d'accordo, che la Premier incassi 4 miliardi di euro. Noi invece siamo in mano a chi ci dà meno di un quarto. In Italia le previsioni dicono che può anche piovere domani a Milano, ma potevano anche fare 33 gradi. Quindi dico, come cazzo si fa a giocare alle 12.30? Qui si fa di tutto per fare un campionato mediocre, tutti i presupposti per fare un brutto spettacolo. Poi ci si sorprende degli incassi inferiori. Siamo in un momento storico che permette anche la risalita, ma con un percorso diverso. I programmi se non si fa un tavolo per far gli stadi siamo morti, nessuno parla di questo. Ho la fortuna di avere un'età... Lo dico perché sono innamorato del calcio, vedo un possibile spiraglio per tornare a livelli buoni, però c'è un insieme di lacci che ci faranno sprofondare ancora". 

Quest'anno le basi per arrivare in fondo ad altre competizioni la prossima stagione?

"Io penserei ad arrivare in fondo a questo, può essere che la prossima dipenda anche da questo. Penserei quindi solo a ciò". 

VIDEO 

https://www.youtube.com/watch?v=hpLRw5atwIk

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