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E' uscito questa mattina un approfondimento di Alec Cordolcini sulal testata on line de "Il Fatto Quotidiano" che riguarda la situazione finanziaria della Roma. Secondo quanto riporta il giornalista la società cara ai Friedkin che in tre anni hanno bruciato 1,2 milioni a fronte di incassi pari a 600 milioni. Un disavanzo pazzesco secondo in Europa solo al PSG della gestione qatariota. A loro favore però i transalpini che hanno bruciato 700 milioni nell'ultimo triennio hanno però un fatturato che triplica quello dei giallorossi e che per certi versi rende meno grave la situazione. Le conseguenze di questa gestione della società americano però non ci sono state da parte della Uefa. Un'ammenda di 5 milioni più altri 30 sottoposti a condizionale.

I MOTIVI

"L’esplosione dei costi in casa Roma è presto spiegata. La società è stata sotto osservazione UEFA dal 2015 al 2018, anno in cui sono stati tolti i limiti al mercato imposti per – utilizziamo un termine gentile – scarsa virtuosità finanziaria. La stagione 2017/18 è quella delle semifinali di Champions League, con l’eliminazione contro il Liverpool dopo due semifinali giocate alla pari. Il grande aiuto concesso dalla UEFA alla Serie A aumentando a quattro il numero di squadre qualificate automaticamente per la fase a gironi di Champions ha indotto l’allora dirigenza giallorossa ad alzare l’asticella, incrementando spese e stipendi in prospettiva di una presenza in pianta stabile nella massima competizione europea. Ma questo non è avvenuto e la Roma si è ritrovata con costi salarali superiori al 60-70% rispetto a quelli di club appartenenti alla stessa categoria di fatturato, che nel frattempo è crollato del 42% in un anno a causa della pandemia. Nessuna, tra le altre big di Serie A, ha presentato cifre tanto pessime".

IL CALCIOMERCATO

Ad alimentare una crollo verticale delle entrate è stato il calciomercato che nel btriennio 2018-2020 aveva portato a Trigoria tra i 100 ed i 150 milioni. Cifre drasticamente calate negli ultimi esercizi della gestione Friedkin. "Nel loro primo anno, i nuovi padroni americani realizzano una grande minusvalenza con la cessione di Schick per 16 milioni in meno di quanto era stato pagato, incassando complessivamente dal player trading meno della metà delle cifre presentate sopra. La stagione successiva il flusso quasi si prosciuga, con soli 16 milioni ricavati dalle cessioni. In più arrivano le risoluzioni contrattuali anticipate con giocatori quali Javier Pastore e Steven Nzonzi a causare ulteriore esborso di denaro in una situazione già complicata".

FAIR PLAY FINANZIARIO FARLOCCO

In uno scenario così grigio a soccorrere i giallorossi è la stessa Uefa che farà entrare in vigore il nuovo sistema di controllo dei conti del calcio solo a partire dalla stagione 2026/2027 lasciando ai giallorossi tutto il tempo di proseguire con questo modus operandi per altre stagioni in cui il caos la farà da padrone a causa "della mancanza di trasparenza in UEFA non sono chiare le modalità di applicazione di sanzioni sportive quali il blocco del mercato o l’esclusione dalle competizioni europee".

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