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Ai microfoni di DAZN è intervenuto Nicolò Casale che ha parlato del suo passato a Verona, dell'arrivo alla Lazio e degli obiettivi futuri.

L'IMPATTO CON IL MONDO BIANCOCELESTE

"Un mondo diverso rispetto agli anni precedenti. Sono arrivato in una grandissima squadra e società con una bellissima storia. Sono arrivato nel grande calcio. Ho dato sempre la priorità alla Lazio. Mi affascinava l'allenatore, la squadra e la società ed è stata la mia prima priorità. Non lo nego, ho avuto una trattativa con il Monza ma, con tutto il rispetto per loro, ho voluto fare un salto di qualità per la mia carriera perché ora ho compagni di squadra molto forti e combatto per obiettivi diversi".

LOTITO E SARRI 

"Lotito? Col presidente c'è stata una conversazione al telefono piacevole subito dopo aver firmato, mi ha fatto qualche battuta ed è stato subito intrigante. Sarri è un grande maestro. Lo conoscevo per il calcio che proponeva, però non lo conoscevo personalmente. Poco da dire, cura i dettagli. Sulla linea difensiva facciamo i video e restiamo a parlare di pochi centimetri, le posture. In pochi mesi mi ha dato tanto. Un grandissimo allenatore che mi sta facendo migliorare in poco tempo rispetto al passato nei miei pochi anni di carriera".

COMPAGNI DI SQUADRA 

"Ho compagni con carriere clamorose come Pedro e Immobile. Ho cominciato a rubare con gli occhi ad Alessio Romagnoli che oltre a essere compagno di reparto siamo anche amici. Io rivedo la partita e vedo che lui ha delle letture che io ancora non ho. Spesso mi confronto con lui e gli chiedo come faccia. Ottimo insegnante, ha più partite di me".

MAGLIA AZZURRA

"Obiettivo concreto come di ogni calciatore. Il primo anno tra i grandi, ho ancora tanto da imparare e sono convinto che la convocazione arriverà, ma devo fare ancora qualche step"

GOL ALLA FIORENTINA

"Vedevo solo uno spicchio di porta, ho allungato il piede e mi è andata bene. Un'emozione forte, importante portare in vantaggio la squadra, ma sentire urlare il proprio nome dai tifosi è qualcosa di incredibile"

L'ADDIO AL VERONA

"Dopo qualche anno. Tudor allenatore che mi ha dato tanto, giocatore grintoso e forte nei duelli ed è riuscito a infondermi la grinta che mi mancava. Sono stato fortunato di aver avuto un periodo di maturità quando sono andato a Perugia, ho capito che dovevo fare un passo indietro. A gennaio sono sceso in Serie C e mi ha fatto crescere con Zanetti al Sudtirol. Con Dionisi sono cresciuto. Ho avuto fortuna di avere grandi allenatori che mi hanno aiutato a crescere, non è un caso che siano tutti in Serie A"

I GIOVANI IN ITALIA 

"Abbiamo giocato con l'AZ che ci ha eliminato ed era una squadra giovanissimi. Avevano solo due di 26/27 anni, come mai in Italia non è possibile. Dobbiamo lavorare"

PROMESSA CHAMPIONS

"Niente capelli biancocelesti, ma regalo un amarone a tutti"

LA FAMIGLIA

"Mio nonno che non c'è più ha creduto sempre in me. Sarebbe stato il suo sogno vedermi a questi livelli. Ha lasciato questo a mio padre. Ho due tatuaggi a lui dedicati e in campo chiedo sempre la forza a lui. Quando al derby hanno annullato l'autogol ho alzato gli occhi al cielo e l'ho ringraziato".

OBIETTIVO

"Arrivare più in alto possibile con la Lazio e poi un domani dire che ce l'ho fatta"

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