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Quanto è cambiato nel giro di una stagione il mondo biancoceleste. Solamente un anno fa, la Lazio si ritrovava al settimo posto in classifica, lontanissima dalla zona Champions e con la concreta possibilità di restare fuori dalle coppe europee. Annata conclusa poi in quinta posizione e che, col senno di poi, potremmo definire di transizione viste le soddisfazioni che fin qui sta regalando questo campionato. 

A parlare non sono criteri arbitrari ma dati oggettivi e analitici, a partire dai 9 punti in più in graduatoria rispetto alla passata stagione. Fiore all'occhiello del giocattolo di mister Sarri è però la difesa, reparto che più di tutti ha regalato appagamento al popolo laziale: solo 19 le reti subite da Provedel e compagni, ventitré in meno confrontati alla scorsa Serie A di questi tempi, quando il compartimento arretrato era spesso e volentieri sul banco degli imputati. 

A sorprendere, in particolare, è tuttavia il rendimento delle aquile contro le big, tutte sconfitte almeno una volta in stagione dalla Lazio, eccezion fatta per la Juve, con la quale però lo scontro diretto è in programma all'Olimpico il prossimo turno, in un momento favorevole per entrambe le compagini.

Sorridono anche le statistiche nei big match sono 18 infatti i punti totalizzati su 27 a disposizione contro le prime sei forze del campionato. Meglio della banda di Maurizio Sarri ha fatto solamente il Napoli capolista, domato comunque al San Paolo da una rete di Vecino. Un dato eloquente vista la sterilità dimostrata durante lo scorso campionato negli scontri diretti, vera e propria criptonite per la Lazio di un anno fa. 

Ultima chicca della stagione finora è l'esser riusciti a vincere dopo dieci anni due derby che stanno rendendo possibile la qualificazione in Champions.

di Andrea Papaccio

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