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EDITORIALE – L’Italia ostaggio di Gravina e Mancini: il calcio italiano è nel baratro

EDITORIALE – L’ennesima serata buia dell’Italia pallonara che cede il passo ad un’Inghilterra scolastica, ma non irresistibile. La maglia azzurra rimane ancora ostaggio della diabolica coppia composta da Gabriele Gravina e Roberto Mancini che da marzo dello scorso anno si sono puntellati sulla loro poltrona senza dare un senso al loro operato. Un’ennesima figura barbina nella prima gara che aveva un senso dall’eliminazione con la Macedonia. Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma non avremmo mai immaginato che l’Italia doveva naturalizzare tal Mateo Retegui che non aveva mai messo piede in Italia prima di lunedì. Non stiamo parlando dell’attaccante di un top club europeo, ma di un onesto mestierante che gioca nel Tigre in Argentina.

Che la serata era destinata ad essere nefasta l’avevamo capito subito dall’inno storpiato da Gigi D’Alessio che poi è proseguita con la formazione scriteriata di Mancini che mette ben 5 giocatori su 11 fuori ruolo. Un eccesso di presunzione pagato carissimo. Non è bastato nemmeno il gol preso in avvio sugli sviluppi di un calcio d’angolo per cambiare la marcatura di Kane. La frittata è servita a fine primo tempo. Nella ripresa l’Inghilterra come gli accade sempre nella sua storia tira i remi in barca e ci lascia per pietà intravedere qualcosa di accettabile, ma che un brodino caldo quando non mangi da un mese.

Le dichiarazioni del CT a fine partita sono inquietanti con una mancata ammissione degli orrori commessi “nella ripresa ho visto una grande squadra che non ha concesso nulla e ha creato più di una situazione per segnare”. Peccato però che l’Italia a parte il gol di Retegui non ha mai tirato nello specchio della porta. Nemmeno gli ultimi 15′ minuti con un uomo in più sono serviti per creare qualche pericolo all’Inghilterra che si è difesa in maniera ordinata al contrario dell’Italia che è sembrata una vera e propria armata brancaleone. La voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno e solo fumo negli occhi per i tifosi italiani. Il bicchiere è vuoto ed oltretutto bucato. Siamo di fronte ad una situazione che non fa onore alla qualità del movimento che seppur in crisi non è così come lo dipingono Gravina e Mancini. Il tentativo di imbonire gli italiani dicendo che va tutto male non è accettabile perchè Roberto Mancini non è andato al Mondiale non vincendo contro Bulgaria, Svizzera e Irlanda del Nord.

Giampiero Ventura è stato crocifisso sportivamente per esser arrivato secondo in un girone con la Spagna e per aver perso uno spareggio contro al Svezia subendo un solo tiro in porta i due partite. Mancini è ancora sulla panchina dopo aver perso lo spareggio in casa contro la Macedonia del Nord. La cieca ottusità con cui si sta perseguendo una strada senza uscita è avvilente e la speranza è che i giocatori ci tirino fuori da questa situazione perché se devono farlo Gravina e Mancini le speranze sono poche se non nulle.