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Roma, Sabatini scatenato: “Non capisco i sold out, non c’è spettacolo. Si fidano di Mourinho”. Poi su Nainggolan…

Walter Sabatini ha parlato al canale twitch della Gazzetta dello Sport, ed è tornato sulla Roma e su alcuni dei protagonisti del passato: “Non capisco come la Roma possa fare sold out, sono cose che dovrebbero accadere quando una squadra fa spettacolo, invece avvengono solo perché la gente si fida di Mourinho”. L’ex ds giallorosso ha poi parlato di un giocatore a cui è rimasto affezionaro: Radja Nainggolan

“Sono affezionato a tutti i giocatori che ho portato in giallorosso, quello che più mi ha fatto arrabbiare è Nainggolan a cui voglio bene come un figlio, ma è un delinquente, è uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti. Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti. È un esibizionista, avrebbero dovuto aiutarlo di più i suoi compagni, non dovevano assecondarlo ma marcarlo stretto. Lui ha avuto sempre tutto quello che ha voluto, in campo è un giocatore di primissimo piano. Quello che gli ho visto fare a Roma non l’ho visto in altri giocatori”.

Sabatini ha poi parlato di  Leandro Paredes. “Mi sta deludendo, ogni volta che lo vedo in campo mi viene un attacco di rabbia, sta avendo un’indolenza insopportabile. Ma è un buon giocatore, sa verticalizzare come nessuno in Europa. La versione attuale sembra che prenda i tranquillanti”.

Su Kvaratskhelia: “Operazione alla Sabatini? Sì. Non sono un uomo invidioso, non è un sentimento che mi appartiene, ma nel suo caso un po’ sì, avrei voluto prenderlo io. Sono geloso nel mio mestiere, quando succedono queste cose sto un po’ male. Sono felice per il Napoli e per Spalletti che è un amico, ma professionalmente non averlo preso – e nemmeno potevo perché ero senza squadra – mi è molto dispiaciuto”.

Sabatini ha infine parlato di Leao: “Può diventare un campione, ne ha tutte le stimmate. Forse gli manca un po’ di determinazione, quello che invece ha Kvaratskhelia: punta le difese per andare a rompere la porta, non per esibizionismo. Ma ha tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo. Deve essere coccolato, circondato d’affetto, perché il talento si esprime meglio in queste condizioni. Al Milan non gli mancherà mai tutto questo, Maldini e Massara sanno perfettamente qual è l’impegno emotivo da mettere”.