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La Befana tifa Lazio: dal derby di Boksic al “Re di Roma” Paolo Di Canio

La Befana tifa Lazio. E’ la storia, per ben due volte a decretarlo. Il 6 gennaio è una data fortunata per i derby in casa biancoceleste: sono infatti due le occasioni in cui la Lazio ha stravinto la stracittadina. La prima nel 1998, finita 4-1 per la squadra di Eriksson grazie ad un ritrovato Boksic, la seconda nel 2005, vinta 3-1 nel derby del ritorno da Re di Roma di Paolo di Canio.

6 gennaio 1998, Boksic regala alla Lazio la semifinale

Una straordinaria prestazione del croato Alen Boksic regala alla Lazio la vittoria piu’ clamorosa fino a quel momento nella storia del derby romano. E per di piu’ con Zeman avversario, per la prima volta. All’indomani della partenza di Signori, Boksic regala una vittoria meritata ai suoi, trovando quello spazio e quelle attenzioni prima riservate esclusivamente al capitano. La curva inneggia al croato, sulla musichetta dei Flintstones, bella l’immagine di lui che saluta a braccia alzate. Oltre a Boksic, Eriksson trova però un’altra chiave per leggere la partita: “Saper aspettare per colpire nella ripresa. Noi sappiamo come giocare contro la Roma”. Finalmente una frecciata orgogliosa del modesto tecnico biancoceleste che, di lì a poco, vincerà ben oltre quella Coppa Italia. I biancocelesti vanno subito in gol al 2′ con Boksic, poi raddoppia al 32′ Jugovic su rigore. Al 39′ Balbo riporta i giallorossi sul 2-1, sempre dal dischetto, lasciando aperta la gara per la ripresa. Ma nel secondo tempo, prima al 75′ R.Mancini, e poi all’ 80′ Fuser, chiudono il match con un risultato pesantissimo.

6 gennaio 2005, è il derby di Paolo Di Canio…15 anni dopo

Nel derby più romanzesco della Lazio ,fatto di corsi e ricorsi storici, è Paolo Di Canio a segnare indelebilmente la storia dei derby romani. In un Olimpico stracolmo, che registra 65.000 spettatori, come nel derby del 1989 vinto dalla Lazio grazie al gol del giovane Di Canio, anche la stracittadina del gennaio 2005 vede protagonista il “numero nove” biancoceleste. La Lazio arriva da sfavorita per vari motivi: per la classifica (la zona retrocessione è ad un passo), per aver cambiato allenatore (Papadopulo che ha preso il posto di Mimmo Caso), ma soprattutto perché sono dieci le sfide consecutive senza successi per la formazione biancoceleste. L’ultima vittoria risale addirittura alla stagione dello Scudetto quando la Lazio si impose, di rimonta, sui cugini per 2-1 il 25 marzo 2000.

Il derby del “tre” sotto la Sud

La gara si accende al 29′ minuto, quando Liverani da metà campo passa la palla a Di Canio sui 16 metri che passa in mezzo alla difesa giallorossa e supera Pellizzoli calciando al volo. Sedici anni dopo l’ex numero 9 biancoceleste ha segnato di nuovo sotto la Sud. Nella seconda frazione di gioco i giallorossi di Delneri trovano il gol del pareggio con Cassano al 68′. Ma la Lazio torna in vantaggio al 74′: Oddo per Cesar che, al volo, infila Pellizzoli sul secondo palo. Infine Rocchi con un tocco di testa regala alla Lazio il 3-1 definitivo. Al momento della sostituzione, diventerà iconico quel tre indicato con le dita da Di Canio verso una Sud inferocita per il risultato e per quegli scontri di gioco troppo duri su capitan Francesco Totti.

Non pensavo potesse essere così bello tornare a vincere il derby. Con questa maglia non mi fa paura niente. Sono tornato vecchio e ho cercato di rivivere questo momento dopo la vittoria di sedici anni fa. Ho voluto questo successo con tutte le mie forze, l’ho trovato e ora sono un uomo felice. La mia esultanza sotto la Sud? Non ho fatto nulla di male, non ho offeso nessuno. Vorrei ricordare che anche Totti, qualche tempo fa, festeggiò in un derby offendendo la nostra tifoseria”

PAOLO DI CANIO A FINE GARA

Michela Santoboni