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Lazio, Felipe Anderson su Pelé: “Cresciuto ascoltando le sue storie, indossare la sua numero 10 era una responsabilità enorme” – VIDEO

Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Felipe Anderson che ha voluto ricordare ed omaggiare la memoria di Pelé. Il Pibe ha giocato nei primi anni da professionista proprio nel Santos ed ha indossato la storica numero 10 resa famosa da “O’Rey”. noi brasiliani, sin da bambini, il calcio piace tantissimo e prima ancora che iniziamo a camminare, ci regalano i palloni. Io sono cresciuto ascoltando le storie del ‘Re del Calcio’, avevo voglia di conoscerlo e di sapere chi fosse. Quando sono andato al Santos e ho visto che lui era li e quel che ha fatto per il club, avevo il sogno di indossare la maglia numero dieci e ce l’ho fatta. È un onore aver avuto un riferimento come lui nel calcio mondiale e essendo brasiliano, aver giocato nella sua stessa squadra, indossando la maglia numero 10 ho ancora i brividi. È una leggenda, siamo tristi per quel che è accaduto”.

IL SANTOS

“Lì ho visto tutti i video possibili, mi sono innamorato delle sue giocate, quello che faceva, come pensava il calcio. Quando ero nelle giovanili del Santos abbiamo avuto degli insegnanti che hanno giocato con lui e ci raccontavano tante storie. Dicevano fosse devastante, nessuno ci credeva potesse essere così forte”.

IL NUMERO 10 

“La Corona era anche sulle nostre maglie, sulla mia 10 erano disegnate nello 0. Lui ci guardava allo stadio, io avevo la sua 10, era una responsabilità enorme. Io sono sicuro che lui guardasse chi portava il suo numero, io avevo 17 anni, che emozione. Con lui ho parlato poco, veniva quando vincevamo, ma avevamo tutti i brividi e nessuno riusciva a dire niente. Il numero 10, quando pensi, è un giocatore che inventa, a fare qualcosa che nessuno si aspetta. Oggi c’è Luis Alberto, lo chiamano Mago perchè inventa cose che nessuno si aspetta, nemmeno noi in campo. Guarda sempre avanti. Noi brasiliano siamo passi per questo numero, i 10 devono sempre fare la differenza».

LA PRESSIONE  

“In Brasile siamo tanti, quando le cose non vanno bene le critiche sono altrettante. Oggi nel calcio è tutto più immediato: se in una partita vai male, si vede subito. Manca pazienza”.

GOL DI PELÈ

“Quella con l’Uruguay. Perchè a me piace quando un giocatore legge i movimenti del difensore e prova i movimenti col corpo, questi dribbling fanno la differenza».

GOL ALL’ATALANTA DI QUEST’ANNO

“Sapevo che dovevo stringermi e farlo corto, perchè nessuno se lo aspetto. Se riesci a leggere prima, sai già cosa fare. Quelle giocate lì mi esaltano di più”.

2022 – «L’anno della maturità. Quando sono tornato, mi chiedevano se ero come nel 2014 e io rispondevo che ero più forte, anche se non giocavo da due anni. Il calcio è molto fisico, dobbiamo essere preparati fisicamente e mentalmente, ho visto molte partite in cui sono stato concentrato per 90 minuti e mi danno fiducia di poter fare ancora meglio. Dopo viene anche l’esaltazione della tecnica, l’improvvisazione, delle giocate che mi appartengono».

SALUTO AI TIFOSI 

“Ai tifosi voglio fare gli auguri di Buone Feste. Speriamo di portare la Lazio ai primi posti, noi vogliamo lottare per voi, vi aspettiamo allo stadio per sostenerci come sempre”.