EDITORIALE – “Così si gioca solo in paradiso”
Una gara il cui punteggio dice molto poco rispetto alla netta superiorità che coloro che erano presenti al Gewiss Stadium hanno potuto constatare. Un Gasperini che ha cambiato per ben 3 volte l’impostazione tattica per lo sviluppo della manovra senza mai trovare una via d’uscita alla gabbia studiata da Maurizio Sarri. Come il gatto con il topo la Lazio ha scherzato i virulenti giocatori di casa che sono stati graziati dalla benevolenza di un arbitraggio scadente e sbilanciato verso coloro che giocavano a dare calci piuttosto che a calcio.
Un gara che la Lazio ha interpretato come meglio non si potrebbe mettendo in mostra oltre alle individualità anche un coralità di gioco ed un’attenzione massima. La più bella Lazio della stagione è coincisa con due fattori fondamentali. Il primo è l’infortunio di Immobile che ha responsabilizzato un gruppo intero in cui tutti quanti hanno dato quel qualcosa in più come chiedeva proprio Sarri.
Altro fattore è l’aver avuto una settimana intera a disposizione per preparare la partita. Il “Comandante” ha preparato in maniera certosina i suoi guerrieri che sono scesi in campo ed hanno eseguito uno spartito che suonava una musica calcistica di altissimo livello. L’esecuzione di un capolavoro tattico esaltato dagli interpreti in campo. Una vittoria speciale su un campo ostico e contro una rivale che da sempre non nutre simpatia verso di noi, ma che stavolta a malincuore ha dovuto ammettere a denti stretti di esser stata surclassata.
L’ultima fotografia di questa gara la voglio regalare a Rocco tifoso che da Bari è arrivato a Bergamo e che per non perdere l’arereo delle 20:45 che lo riportava a casa ha dovuto acquistare un biglietto in tribuna da 120 euro per poter uscire prima dallo stadio. Mi si avvicina a fine primo tempo e mi dice “La più bella Lazio della stagione, ma adesso segna Felipe Anderson”. Caro Rocco avevi ragione su tutto perchè “COSI’ SI GIOCA SOLO IN PARADISO”.
