Serie A, altra sconfitta per Gravina: niente più indice di liquidità, si seguiranno le regole della Uefa
Clamorosa svolta quest’oggi nel Consiglio Federale della FIGC dove è stata ratificata l’abolizione dell’indice di liquidità quale parametro necessario per l’iscrizione al campionato. L’ennesima sconfitta a livello federale di Gabriele Gravina che la scorsa estate aveva portato la questione oltre i confini della giustizia sportiva. Dopo che il Collegio Arbitrale del Coni aveva tolto il parametro come confezionato dalla FIGC c’era stato poi il ricorso al Tar del Lazio che non aveva portato a nessun epilogo perché nel frattempo tutte le società si erano allineate. A 4 mesi di distanza il nuovo dietro front e l’allineamento della FIGC alle regole della UEFA. Per iscriversi al campionato di serie A sarà necessario, quindi, aver pagato i debiti verso tesserati e fisco, e rispettare le regole Uefa sul rapporto fra costo della produzione e ricavi. Peer la prima stagione il range previsto è quello dell’80% per passare alla stagione successiva al 70%. “Dobbiamo mettere in sicurezza il sistema” questo il commento serafico di Gravina ai giornalisti. Raggiante, invece, il commento del Presidente della Lega Calcio Casini che “Siamo soddisfatti, ma il lavoro da fare per rinnovare il calcio italiano è ancora tanto e la Serie A certamente non si tirerà indietro. Ringrazio il Presidente Gravina perché sulle licenze nazionali si sta andando verso la direzione chiesta dalla Serie A, ossia l’allineamento del sistema italiano alle licenze Uefa. Il nuovo documento proposto dalla Figc, che ha anche tolto l’indice di liquidità come criterio di ammissione, è un’ottima base su cui lavoreremo tutti insieme nelle prossime settimane, nel comune intento di rendere il sistema più sano e sostenibile sotto il profilo economico-finanziario. Per quanto riguarda le riforme, si sta andando verso un percorso condiviso tra Lega e Federazione che tenga conto dell’intero sistema calcistico”.
Quel che rimane è la constatazione che tutte le carte bollate che la FIGC ha speso per difendere l’indice di liquidità sono state disattese dopo soli pochi mesi. Forse l’ostinazione di Gravina era determinata dalla presa di posizione del Presidente della Lazio Claudio Lotito che era stato uno dei più grandi contestatori del siistema.