Sampdoria – Lazio, le pagelle: Milinkovic dinumano, gravi errori per Marcos Antonio e Basic
LE PAGELLE DI SAMPDORIA – LAZIO
Provedel: 6,5 Sventa il tiro di Quagliarella quasi a botta sicura nel primo tempo con una deviazione d’istinto. Rimane concentrato sui palloni alti che la Sampdoria mette in area nella seconda frazione di gioco. Si esalata sul tiro a fil di palo di Rincon, ma non può nulla sull’ultimo assalto di Gabbiadini che sfrutta alla perfezione un pallone sporco.
Lazzari: 6 Se la vede con Augello che di gamba ne ha per tenerlo nelle sue sfuriate offensive. Rimane più guardingo del solito, ma ripaga tutto con una fase difensiva di livello dove non soffre mai gli affondi di Sabiri che per toccare qualche pallone si deve accentrare. Nel finale entra anche lui nel pasticcio che determina il pareggio nel finale di gara per l’eccessiva voglia di giocare troppo il pallone in un momento in cui si poteva anche evitare.
Patric: 6 Tutto bene fino a quando gioca a destra del reparto difensivo. Disinnesca Quagliarella e Caputo che spesso provano a sorprenderlo sulla profondità. Bravo anche in fase di palleggio dove manda a vuoto spesso il tentativo di pressing dei padroni di casa. Con l’uscita di Romagnoli ed il conseguente spostamento a sinistra cominciano i problemi per la retroguardia che perde compattezza.
Romagnoli: 7 Partita più che positiva su due volponi come Quagliarella e Caputo che provano a metterla sul piano dell’esperienza. Lui non si lascia attrarre da vecchi trucchi del mestiere e si concede il lusso di iniziare l’azione da dove nasce il gol del vantaggio di Immobile. La sua uscita a 10′ minuti dalla fine cambia l’inerzia della gara in favore della Sampdoria che trova il pareggio proprio dalla sua parte e non sembra essere un caso.
Mario Gila (dal 80′): sv Pochi minuti che però coincidono con un paio di situazioni di confusione dalle quali nasce il gol della Sampdoria.
Marusic: 5,5 Rimane protagonista del tocca su Quagliarella che determina le furie dei padroni di casa che per certi versi cambiano l’inerzia della gara soprattutto nel metro arbitrale. Anche lui trova poco spazio per attaccare la profondità, ma nel complesso tiene bene Leris che viene cambiato dopo un tempo. Nel finale perde le distanze insieme a Patric su Gabbiadini e la leggerezza costa più che cara.
Cataldi: 6,5 Gioca a testa alta distribuendo il gioco con tanto ritmo soprattutto nella prima mezzora quando la Lazio ruba la scena a tutto il Ferraris. Verre prova a schermare il suo gioco, ma la velocità di pensiero stavolta favorisce le sue trame di gioco. Anche nella ripresa quando Sabiri si posiziona nella sua zona non demerita nella fase difensiva. Non è un caso che poi con la sua uscita da quella parte del campo si innneschino le due uniche occasioni della Sampdoria che costano il pari.
Marcos Antonio (dal 71′): 5,5 Tanto bene con la palla tra i piedi quanto ancora acerbo quando il pallone lo hanno gli altri. Esce a vuoto in un paio di pressioni difensive creando un buco nella zona mediana. Errori di gioventù che sembrano far trasparire come il ruolo di centrale non lo ha ancora metabolizzato.
Milinkovic: 7,5 Illumina la scena con una giocata disumana. Il tacco per Immobile è sinonimo di intelligenza calcistica e tecnica che camminano sui due piedi. Un connubio devastante che si ripete nel finale di gara quando trova Basic che ha il colpo in canna del KO che viene sciupato malamente. Sfiora il il colpo vincente al 94′ minuto quando non arriva per questione di centimetri sul pallone di Cancellieri. Lucido in area di rigore quando c’è da giocare di spada e non di fioretto.
Luis Alberto: 6,5 La Lazio del primo tempo è bella da vedere e questo è merito anche sup che si fa trovare sempre tra le linee per ricevere. Un suo inserimento determina il palo di Immobile e per larghi tratti le sue qualità tecniche mandano a vuota il centrocampo avversario. Troppo lezioso in alcune circostanze quando si dovrebbe badare più alla concretezza che al bello.
Basic (dal 71′): 5,5 Fallisce il gol vittoria a tu per tu con Audero. Un errore che costa parecchio visto il finale di gara. Non aveva demeritato e tra quelli entrati era sembrato il più pimpante, ma l’errore inevitabilmente abbassa il voto in pagella.
Felipe Anderson: 6,5 Fermato da un problema alla caviglia dopo 2 minuti di gioco rimane in campo per quasi un tempo sfiorando il gol in due occasioni. In entrambe le occasioni Audero è superbo e gli nega la seconda marcatura personale. Si deve arrendere al dolore anche in vista della gara di sabato contro il Napoli.
Pedro (dal 40′): 6 Si vede che non è al massimo anche se alla fine riesce a fare il suo con grande applicazione. Gioca quasi come regista offensivo che come esterno d’attacco ed è uno dei pochi che ha le idee chiare davanti il limite dell’area di rigore quando cerca il tiro piuttosto che un passaggio in più.
Immobile: 6,5 Segna un gol dei suoi che gli permettere di raggiungere Batistuta nella classifica dei migliori bomber della serie A. Colpisce un palo dalla distanza che grida vendetta che poteva chiudere a doppia mandata una gara che sembrava non esserci. Nella ripresa è troppo generoso quando tenta di servire più volte i compagni piuttosto che battere a rete da posizione favorevole.
Zaccagni: 6 Nel primo tempo perde un pallone sanguinoso da dove nasce un’occasionissima per Quagliarella. Sfiora il raddoppio davanti ad Audero dove però si lascia ipnotizzare dall’estremo difensore doriano. Nella ripresa dopo un paio di strappi rimane troppo timido ed esce quando le energie vengono meno.
Cancellieri (dal 71′): 6 Pochi minuti in cui non riesce a mettersi in mostra, ma in cui almeno non verrà ricordato per errori.
Sarri: 6,5 La squadra meriterebbe la vittoria per il gioco espresso. Poi però nel calcio ci sono gli episodi che determinano il risultato soprattutto quando vengono a mancare determinati interpreti. Un pò più di cinismo nei finali di gara avrebbe concesso di avere più punti già la scora stagione, ma al momento siamo al primo episodio che sembra più frutto di un atteggiamento di sufficenza dei calciatori che da scelte sue.
