Lazio, Immobile sulla sfida all’Inter: “Abbiamo una motivazione in più da quando Inzaghi è andato li…”
Ai microfoni di DAZN il capitano della Lazio Ciro Immobile è stato protagonista dello speciale Heroes dove è stato intervistato dall’ex biancoceleste Marco Parolo. I due sono stati compagni di stanza per parecchi anni e parecchi aneddoti sono stati svelati durante la chiacchierata.
IL RIPOSO DEL BOMBER
“Mi accorgevo del fatto che appena potevi ti vestivi in fretta e te ne andavi senza far rumore. Ti occupavi anche di quella piccola luce che entrava da fuori”.
IL GOL QUESTIONE DI….
“Un po’ è istinto sicuramente e un po’ è anche esperienza. Studio anche i portieri ma io ho fatto tanti gol d’istinto specialmente quando ero più giovane. Tanti gol so dove va a finire la palla e so dove voglio metterla. Ho fatto tanti gol già prima di averlo fatti. Mi spiego meglio. Già immagino il gol durante l’azione come potrebbe finire. Ad esempio contro il Bologna ho avuto un’occasione di sinistro nel primo tempo. Durante la conduzione del pallone avevo pensato di fare il cucchiaio. Ero messo un po’ laterale e il portiere riusciva a coprire tutta la porta come poi ha fatto. Quando sono arrivato davanti a lui la palla però mi e rimbalzata davanti e quindi non sono più riuscito a mettere il piede sotto e ho provato a tirare nel miglior modo che potevo e Skorupski ha fatto una bella parata ed è andata così”.
IL LITIGIO CON INZAGHI
“Era la stagione 2019 – 2020 ed avuto una discussione con Inzaghi contro il Parma dove ho fatto un errore io. Dopo la sostituzione ho sbraitato un pochino perché avevo troppa voglia di giocare. Poi nella settimana dopo il mister mi ha detto che non se lo aspettava da me e che c’era rimasto un po’ male. Poi l’abbraccio con il Genoa dopo il gol”.
IL RECORD DI 36 GOL IN UNA STAGIONE
“C’è stata la partita dove ho sofferto di più la pressione. Contro Brescia in casa perché ero a 34 gol insieme a Lewandowski che però aveva giocato una partita in meno. La classifica della Scarpa d’Oro a parità di gol la vince chi ha giocato meno partite quindi in quella partita volevo fare gol per forza e la palla non entrava. Ci stavano Tucu, Luis, Sergej che mi passavano sempre la palla e mi volevano far segnare per forza. Poi alla fine ci sono riuscito ed ho superato Lewandowski e ho giocato l’ultima partita a Napoli un po’ più sereno”.
LAZIO – INTER
“Lazio-Inter è sempre una sfida particolare per noi e per i tifosi visto il gemellaggio, ma anche per cosa è successo nelle partite negli ultimi tempi. Tra il gol di Vecino, quello di Felipe l’anno scorso. Da quando il mister è andato lì è ancora più bello sfidare il nostro passato e tutti hanno quella motivazione in più”.
L’ATTACCO DEL PRIMO PALO
“Dipende pure dall’azione, io a volte mi sfilo perché a volte per andare sul primo palo devi avere lo scatto bruciante, tipo il mio gol a Milano con il Milan sul cross di Lazzari, il centesimo. Nel quadro dei 100 gol che sta a casa mia c’è anche Lazzari e là devi avere lo spunto bruciante. Alla seconda azione non ce la fai ad andare sul primo e ti sfili sul secondo. Cerchi di tenere le energie per dopo. Su questo litigo anche con Sarri. Pure lui mi dice sempre ‘primo, primo’”.