Lazio, Romagnoli a cuore aperto: “Avanti insieme. Ciro e Danilo mi chiamavano ogni mattina. Quando affrontavo la Lazio…” -VIDEO
Sui canali social ufficiali della Lazio è stata postata le prime parole ufficiali di Alessio Romagnoli da quando è diventato un calciatore biancoceleste. Un’intervista a cuore aperto dove Romagnoli ha svelato alcuni dettagli sulla sua lazialità e sulle fasi della trattativa.
INDOSSARE LA MAGLIA DELLA LAZIO
“Credo si sia realizzato il mio sogno di quando ero bambino, che non volevo giocare in Serie A ma volevo giocare nella Lazio. Penso sia stata l’emozione più grande della mia vita, sicuramente sportiva ma anche della vita in generale. Indossare questa maglia per me vuol dire veramente coronare quello che sognavo da bambino”.
LA LAZIALITA’
“Credo che non ci sia nulla di male a esprimere la propria fede. Anche se uno ha giocato per tanti anni in una squadra, se porta rispetto e dà il proprio meglio alla squadra per cui sta giocando, può dichiarare tranquillamente la squadra per cui tifa. Come feci io diversi anni fa. Andare via dalla Roma per me è stato un passo molto importante perchè andavo in un grande club come il Milan e mi sono sentito libero di esprimere per chi tifo. Quella foto con la maglia bandiera è stata una delle più belle di sempre fatte dalla Lazio, secondo me e giustamente volevo ricordare quel momento. Credo sia un effetto fantastico. Si da bambino andavo allo stadio, mio papà è della Lazio, mia nonna con cui ero molto legato era laziale. Quindi ripeto significa, finalmente indossare la maglia sempre sognata”

IL MITO DI ALESSANDRO NESTA
“La maglia numero 13 me la porto dietro da tanti anni. Io penso che Nesta sia stato come ho sempre detto il miglior giocatore di tutti i tempi come difensore. Credo che nessuno sarà mai come lui perchè quello che lui ha rappresentato per la Lazio e per il Milan, ma veramente per un’era è stato qualcosa di eccezionale ed irripetibile. Indossare la sua maglia ed il suo numero è veramente qualcosa di emozionate. L’ho indossato al Milan ed ho l’onore di indossarlo anche qui. E’ un numero che pesa molto e cercherò di fare il mio meglio. Si sa che la Lazio in quel periodo aveva dei problemi finanziari ed era uno dei sacrificabili. Credo che per lui sia stato un forte trauma perchè lasciare la propria squadra è sempre un trauma. Poi però è stato bravo a vincere tutto con il Milan. C’è il dispiacere perchè ce lo siamo goduti poco perchè ci poteva dare qualche altra gioia con quella squadra però rimane la felicità di averlo visto e di averlo vissuto in quegli anni. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo Alessandro Nesta tramite amici ed al Milan lo scorso anno però i questi giorni non l’ho mai sentito”
LA TRATTATIVA CON LA LAZIO
“Ho cercato di isolarmi da tutto e da tutti anche dalle persone mie più care. Avevo solo la mia famiglia e pochi amici che venivano a trovarmi e che sapevano delle cose per il resto ho cercato veramente di stare tranquillo e di chiudere la trattativa.
I RICORDI ALLO STADIO
“La prima volta allo stadio ero veramente piccolo, era l’anno dello scudetto anche prima. Penso sia 99. Mio padre mi portava spesso. Nel giorno storico non c’ero perchè non c’erano i biglietti ma me la sono goduta da casa ma è uno dei giorni più belli di sempre. Come è arrivata la vittoria del campionato è altrettanto bello. Mi dispiace di non essere stato allo stadio, ma non avevo trovato i biglietti”.
LE PARTITE CONTRO LA LAZIO
“Ogni volta che giocavo contro la Lazio era il mio solito, quando entravo in campo, mettermi la felpa sopra il naso e cantare l’inno. L’ho sempre fatto ogni volta che giocavo all’Olimpico. La non esultanza sia proprio il rispetto ai miei ideali e alla mia fede vado oltre ogni cosa, non ci sarei mai riuscito perchè per me il rispetto è la prima cosa e non esultare era una cosa naturale”.
IL RAPPORTO CON I COMPAGNI E CON LA SOCIETA’
“Ciro mi ha massacrato di telefonate, è stato ogni giorno ed ogni mattina a chiamarmi. Come lui Danilo. Mi ha fatto molto piacere sentire il calore dei compagni oltre che della società. Sentire i compagni che ti scrivono e ti vogliono, ed i tifosi che ti fanno le dichiarazioni d’amore dei tifosi era impossibile non accettare. Io credo che per me e la mia carriera perchè vedevo che la squadra era forte e la società stava crescendo. Però ogni volta che giocavamo contro la Lazio con Igli parlavamo “adesso mancano tre anni, adesso ne mancano due”. Lo scorso anno ci siamo detti “manca un anno e poi ancora mancano sei mesi” perchè abbiamo giocato in Coppa Italia, quindi vediamo se fosse possibile proviamoci anche perchè io l’ho sempre detto che volevo giocare con la Lazio e non volevo andare troppo in là con gli anni. Credo che questa sia l’età giusta, vengo da un problema abbastanza serio di pubalgia che sto risolvendo e credo che sia giusto dare il 100% e molto di più per questa maglia”.
I TIFOSI BIANCOCELESTI
“L’emozione più bella che ho avuto è stato lo striscione in Curva Nord in un Lazio – Milan di Coppa Italia che comunque ricevere da avversario anche se tifoso laziale, ma non avendo mai giocato. E’ stato un qualcosa di veramente bellissimo. Sapevo che in Paideia sarebbero arrivate tantissime persone, ma io credo che tra i compagni ed i tifosi e la mia voglia di venire qua era moltiplicata al mille per cento. Era impossibile dire di no perchè poi l’avrei traditi e non sarebbe stato giusto. Loro mi hanno dato tanto in questi giorni all’accoglienza. Ora toccherà a me restituire con gli interessi tutto quanto. Il mio augurio e la promessa è che solamente insieme potremo raggiungere dei grandissimi risultati. So che voi per me e per tutti noi siete una parte fondamentale di questa famiglia e quindi mi raccomando “AVANTI INSIEME”.