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Lazio – Milan, la conferenza di Sarri: “Sostegno dei tifosi fondamentale. Disponibili? Non lo saprò fino a domani” E sul futuro… – VIDEO

Alla vigilia di Lazio-Milan Maurizio Sarri ha presentato in conferenza stampa il match contro la squadra di Pioli in programma domenica alle 20:45 rispondendo alle domande dei giornalisti presenti.

76 gol segnati dalla Lazio in stagione, 0 con il Milan. Un caso?

“Il Milan è forte, senza fare troppe considerazioni tattiche. Prende pochi gol, fa parte della normalità purtroppo. La distanza fino a pochi mesi fa era netta, proviamo ad assottigliarla”. 

Quanto rammarico per il pareggio con il Torino?

Non si possono vedere situazioni di gara in gara. Nelle ultime 12 partite la Lazio ha conquistato 24 punti, nelle ultime 6 partite i punti sono stati 13, stiamo dando dei segnali di crescita importanti. Il Toro è difficile da affrontare, abbiamo sbagliato qualcosa, non avevamo le distanze giuste. Il Torino ha pareggiato col Milan e con la Juve, quindi può farlo anche con noi”. 

Affronterete per la terza volta il Milan che in questa stagione rappresenta una ferita aperta per la Lazio. Che tipo di partita si aspetta? 

“Spero diversa dalle altre, con loro abbiamo fatto due partite simili in cui tra il 40º e 43º del primo tempo abbiamo trovato il modo di rovinare entrambe le partite. Nella partita di campionato abbiamo preso un gol e un rigore nel giro di tre minuti e nella partita di Coppa Italia abbiamo preso due gol nel giro di due minuti e mezzo. È una squadra che anche nel momento in cui non ti domina ti può far male. Quindi spero di vedere una partita diversa pur riconoscendo la forza di questo avversario”.  

Cosa serve per fare una partita diversa? Non è stata una settimana semplice né dal punto di vista ambientale né per il fatto che ha allenato poco i giocatori fino a ieri.

“La settimana è difficilissima perché poi alla fine tutte queste situazioni ti portano ad avere difficoltà verso la partita, la mente è più rivolta a pensare a chi si può recuperare, purtroppo una settimana con otto giocatori influenzati contemporaneamente è difficile da affrontare. Vediamo se in queste poche ore a disposizione riusciamo a recuperare qualche giocatore per la partita di domani”.

Che idea si è fatto della lotta per l’Europa alla luce anche degli ultimi risultati?

“Punto a punto e si andrà fino all’ultima giornata così”.

Si parla molto del suo futuro, questo finale di stagione influenzerà le sue scelte future oppure lei ha già deciso?

“Non posso farmi condizionare da un finale di stagione, il finale di stagione può essere influenzato in maniera positiva o negativa da molti fattori quindi io mi faccio condizionare solamente dalle parole del Presidente e da nient’altro”. 

Le parole del Presidente l’hanno confermata in maniera molto chiara mentre lei ha sempre rimandato l’argomento per parlarne a fine stagione

“Questo perché nel calcio i contratti non servono a niente, soprattutto per gli allenatori. Posso avere anche dieci anni di contratto ma se non sono più in sintonia con l’ambiente è inutile rimanere così come se mi rimane un mese di contratto, sono in sintonia con tutto e voglio rimanere a tutti i costi. Il contratto è l’ultima cosa che mi interessa”.

Ritiene decisiva questa partita? 

“Mancano cinque partite alla fine e tutte le partite che rimangono sono motivo di rischio o una opportunità. È  chiaro che perdere punti adesso è problematico quindi sono cinque partite in cui dobbiamo ottenere più punti possibili”. 

Per quanto riguarda i problemi ambientali, domani sono previsti 23.000 spettatori di cui 10.000 saranno milanisti. Questa situazione unita alla protesta della tifoseria per il rincaro biglietti potrebbe condizionare la squadra? 

“Non penso, l’unica cosa che potrebbe condizionare negativamente la squadra sarebbe il mancato sostegno da parte dei tifosi, ma i nostri tifosi sia quando sono stati tanti sia pochi ci hanno sempre aiutato. Tutto il resto sono situazioni di cui non parliamo. Ci piacerebbe molto essere aiutati durante la partita”.

In che condizioni è Milinkovic Savic? 

“Ieri ha fatto tutto l’allenamento con noi, tra quelli colpiti dall’influenza sembrava tra quelli messi meglio. Ma ho visto ricadute, gente sfebbrata che poi l’ha ripresa. Fino a domani non so chi potrà giocare o meno”.

Che cosa serve alla Lazio per compensare il gap con le big?

“Ci manca il passo per diventare forti, per ora non lo siamo stati, almeno da altissima classifica. Un problema decennale, negli ultimi 7-8 anni non c’erano Inter e Milan, e la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Ora è più complicato, è un discorso decennale e non di 3 mesi”. 

La posizione a fine campionato cambia i giudizi sul suo lavoro? 

“L’ho sempre detto, sarebbe più preoccupante arrivare quinti senza la sensazione di aver costruito qualcosa, che arrivare ottavi avendo invece costruito. Il finale di stagione sarà determinato dagli episodi, quindi mi interessa relativamente poco”. 

Cosa ne pensa del momento di Zaccagni? 

“Penso non sia cambiato nulla, in una stagione un giocatore può rendere un po’ meno per alcuni tratti, è normale. Sembra che fisicamente sia impossibile essere al top per più di 20 giorni, noi facciamo uno sport in cui non si può puntare su un singolo evento, abbiamo 50 eventi da rispettare che sono le partite. Ad alcuni si arriva al top, ad altri meno”.