L’Espresso passa a Iervolino, Damilano si dimette: “Decisione scellerata”
L’editore GEDI del gruppo Exor, presieduto da John Elkann, tratta la cessione de L’Espresso a Bfc Media, acquisita dal neo presidente della Salernitana Danilo Iervolino. Le modalità di passaggio non sono piaciute al direttore Marco Damilano che, con una lettera pubblicata sul sito ufficiale della testata, ha dato le dimissioni.
“Questa mattina ho scritto una mail all’ingegnere John Elkann per comunicare la mia decisione. H appreso della decisione di vendere da un tweet di un giornalista, due giorni fa dopo mesi di stillicidio continuo, di notizie non smentite, di voci che sono circolate indisturbate e che hanno provocato un grave danno alla testata. La cessione in questo modo e in questo momento rappresenta un grave indebolimento del primo gruppo editoriale italiano. È una decisione che recide la radice da cui è cresciuto l’intero albero e che mette a rischio la tenuta dell’intero gruppo. È una pagina di storia del giornalismo italiano che viene voltata senza misurarne le conseguenze. Ho cercato sempre di fermare una decisione che ritengo scellerata. Mi sono battuto in ogni modo, fino all’ultimo giorno, all’ultima ora. Ma quando il tempo è scaduto e lo spettacolo si è fatto insostenibile, c’è bisogno che qualcuno faccia un gesto, pagando anche in prima persona. Lo faccio io. Lo devo al mestiere che amo, il giornalismo. E soprattutto lo devo alla mia coscienza”.
NON LO POSSO ACCETTARE” – “L’Espresso è un pezzo di storia dell’intero Paese, che rischia di diventare ancora più fragile in una funzione essenziale, la libertà di stampa, l’autonomia del giornalismo dai poteri, il ruolo critico di controllo verso chi governa le strutture politiche, economiche, finanziarie. Ogni volta che c’è un cedimento, una cessione, è un pezzo che viene meno. E di questa storia L’Espresso non è comprimario, ma protagonista. Per questo non c’è nulla di personale in questo mio saluto. L’Espresso è sempre stato la mia casa e Gedi ha garantito il lavoro del nostro giornale. Ma se la casa viene cambiata, dall’arredamento alle suppellettili, fino a venderla, non resta altro da fare che prenderne atto. È una questione di coscienza e di dignità. Mi è stata offerta la possibilità di restare, ringrazio, ma non posso accettare per elementari ragioni di dignità personale e professionale. Non è una questione privata, spero che tutto questo serva almeno a garantire all’Espresso un futuro e ad aprire un dibattito serio sul ruolo dell’informazione nel nostro Paese”.
LA REDAZIONE – La rappresentanza sindacale dei giornalisti fa sapere che la redazione “condivide pienamente le motivazioni delle dimissioni” del direttore, a cui “esprime la sua totale solidarietà e che ringrazia per questi quattro anni insieme”. La redazione entra in stato di agitazione e proclamerà “le giornate di sciopero necessarie per impedire l’uscita del numero dell’Espresso attualmente in lavorazione”.