+++ Ucraina +++ Sospeso il campionato. De Zerbi bloccato nel Paese, e Shevchenko…
È scoppiata la guerra in Ucraina. Gli attacchi iniziati questa mattina hanno avuto ripercussioni anche sul normale svolgimento delle principali competizioni sportive. Nello specifico, il campionato di calcio sarebbe dovuto ripartire questo week-end dopo la lunga pausa invernale iniziata a metà dicembre. Ma l’attuale situazione ha imposto lo stop di un mese.
Tra gli sportivi coinvolti, c’è l’intero staff italiano dello Shakhtar Donetsk. Alla guida degli arancio-neri c’è il tecnico bresciano Roberto De Zerbi, ed i suoi fidati collaboratori (il vice allenatore Davide Possanzini, l’allenatore dei portieri Giorgio Bianchi, i preparatori Vincenzo Teresa, Agostino Tibaudi e Marcattilio Marcattili e gli assistenti Michele Cavalli e Paolo Bianco).
Lo staff italiano e la squadra sono rientrati in Ucraina domenica, per preparare la ripresa del torneo. Ma lo stop di trenta giorni imposto dalle autorità ha bloccato il campionato: lo Shakthar sarebbe dovuto scendere in campo affrontando il Metalist a Kharkiv – seconda città più grande del paese – in cui si sono già avvertite esplosioni.
De Zerbi, in qualità di cittadino italiano, ha r eseguito le disposizioni dell’ambasciata, che dopo aver invitato già dal 12 febbraio “a lasciare il Paese con i mezzi commerciali al momento disponibili e a seguire tutte le indicazioni delle Autorità locali”, ha successivamente comunicato agli italiani che resteranno “di usare la massima prudenza, di assicurarsi di avere documenti d’identità validi ed aggiornati e si suggerisce, a titolo precauzionale, di valutare l’opportunità di predisporre alcune scorte di acqua, cibo e vestiti caldi e di carburante per le auto”.
Attualmente, il tecnico bresciano ed il suo staff con una parte della squadra sono chiusi in un Hotel, nella cui zona pare siano state avvertite alcune esplosioni nelle prime ore del giorno. Ora, con la chiusura dell’aeroporto, sarà difficile un rientro nell’immediatezza.
La famiglia Malinovskyi
Roksana Malinovska, moglie del centrocampista ucraino dell’Atalanta Ruslan Malinovskyi, ha raccontato, tramite una storia Instagram la situazione: “Ragazzi, la mattina presto la Russia ha ufficialmente iniziato la guerra sull’intero territorio dell’Ucraina. Tutti gli oggetti strategici esplodono, le persone sono inorridite, in preda al panico. Tutti i confini sono attualmente chiusi. Le nostre famiglie con Ruslan in Ucraina. Piango e prego per il mio Paese, per il nostro popolo, per la mia casa. Le notizie russe non dicono la verità. Dicono che stanno proteggendo l’Oriente da noi! Questo è un crimine contro tutta l’umanità, come si può fermare questo orrore”.
Il simbolo Shevchenko
Andriy Shevchenko, ex stella del Milan e ct dell’Ucraina, interviene con un post sui social e l’immagine dei confini del suo Paese con la bandiera nazionale – dopo i venti di guerra con la Russia nelle ultime ore. “Sono sempre stato orgoglioso della mia gente e del mio paese – scrive Sheva – Abbiamo attraversato molti momenti difficili e negli ultimi 30 anni ci siamo formati come nazione. Una nazione di cittadini sinceri, laboriosi e amanti della libertà. Questa è la nostra risorsa più importante. Oggi è un momento difficile per tutti noi. Ma dobbiamo unirci! Insieme vinceremo!”.
