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EDITORIALE: Lotito – Tare “Ci son cascati di nuovo…”

“Ci son cascato di nuovo” cantava il buon Achille Lauro nella canzone dal titolo Me ne frego. Il ritornello rende l’idea di un’ennesima gestione del mercato ricca di incertezze e senza una strategia sufficientemente chiara. Il titolo, invece, sembra descrivere il sentimento che lega Lotito e Tare alla Lazio secondo il pensiero dei tifosi biancocelesti.

Un mercato che ha visto le uscire tutti gli esuberi a partire da Escalante per passare a Lukaku, Durmisi, Lombardi, Jony, Adekanye, Rossi fino ad arrivare aì Vavro e Muriqi. Questi ultimi due facevano parte della lista dei 25 consegnata alla Lega Calcio che, quindi, saranno sostituiti dai nuovi arrivati Kamenovic e Jovane Cabral.

Il tesseramento di Kamenovic è stato forse uno dei più lunghi della storia del calcio. Arrivato a luglio 2021 a Roma non è stato tesserato per il suo status di extra comunitario che avrebbe impedito l’arrivo di Kostic. Con l’arrivo di Zaccagni la Lazio però avrebbe tranquillamente potuto tesserare il calciatore a fine agosto. Sarri però in quel caso ha posto un veto visto che in lista ha inserito Vavro al posto del serbo. Dopo 5 mesi alla corte di Sarri il calciatore non è stato tesserato nemmeno il 1 gennaio 2022, all’apertura del calciomercato invernale. Segno evidente che su Kamenovic c’erano le perplessità anche della società che fino alla fine ha provato a prendere Casale. Il tecnico, invece, pur in difficoltà di organico per l’infortunio di Acerbi e l’addio di Vavro non ha mai insistito per il suo tesseramento.

Jovane Cabral, invece, sembra essere la classica toppa sul finire del mercato quando le offerte per Miranchuk, Lucca e Dani Mota sono state respinte dai rispettivi club come confermato dai loro dirigenti. Il calciatore dello Sporting Lisbona di certo non può andare a colmare le lacune di un reparto che deve sperare nella buona salute di Immobile. Se il discorso sarebbe valso anche nel caso di Miranchuk e Dani Mota, lo stesso non si può dire per Lucca che per età e pedigree sembrava essere l’acquisto perfetto per iniziare una rifondazione puntando sui giovani italiani.

Le singole valutazioni tecniche però non posso dare un quadro generale di questo calciomercato che va valutato in maniera molto più profonda. Per semplificare la cosa però vado a pormi due semplici domande che vanno a valutare i due aspetti fondamentali di ogni campagna acquisti/cessioni.

La Lazio ne esce rafforzata?

Dal punto di vista tecnico, a mio avviso, il passo indietro sembra essere evidente. Al di là degli esuberi si sono ceduti due calciatori (Muriqi e Vavro) che sono costati a bilancio 25 milioni. Nessuno dei due ha mai dato un contributo alla causa, ma nel loro piccolo sono calciatori che hanno mantenuto un posto nella loro nazionale dove qualcosa di buono hanno fatto, ma soprattutto erano calciatori che avevano un ruolo ben definito che attualmente si è andati a scoprire. Il tesseramento di Kamenovic non va a colmare la mancanza di un altro difensore centrale di ruolo. Quindi al momento Patric e Radu, che non sono due centrali sono le uniche alternative a Luiz Felipe e Acerbi. Il serbo quindi andrà ad essere impiegato come alternativa sulla linea laterale difensiva di sinistra attualmente occupata da Marusic. Nel caso di assenza del montenegrino però Sarri impiegherà Kamenovic oppure cambierà fascia di competenza ad Hysaj per inserire Lazzari? Tutto lascia presupporre che al netto delle difficoltà difensive dell’ex Spal Kamenovic rimarrà la quarta scelta o magari quinta se il tecnico volesse puntare per quel ruolo, come fatto in questa stagione, anche su Radu. Per Cabral bisogna fare un discorso diverso. Al netto degli infortuni la Lazio ha a disposizione tre esterni che si contendono i posti da titolare Pedro, Zaccagni e Felipe Anderson. Alle loro spalle ci sono due giovani di prospettiva e soprattutto di proprietà dei biancocelesti come Raul Moro e Luka Romero. In rosa rimane quindi una sola punta centrale Immobile. Se Cabral, che nasce come esterno offensivo, verrà impiegato solo come alternativa in quel ruolo il suo acquisto si rivelerà inappropriato visto che andrà a togliere spazio ai giovani di proprietà della Lazio. Diversamente se sarà lui a ricoprire il ruolo di vice Immobile allora il suo acquisto avrà un senso. Al momento rimangono diverse perplessità perchè non sembra avere le caratteristiche adatte per fare un lavoro da “falso nueve”. Da valutare anche le sue condizioni fisiche visto che nelle ultime 8 gare ha disputato solo 16 minuti per via di un infortunio.

La Lazio ha iniziato il programma di rifondazione per la costruzione di una rosa adatta al gioco di Sarri?

La risposta non può essere che negativa. La Lazio ha la necessità di inserire da tempo un difensore centrale ed anche in questa sessione di mercato non è riuscita a farlo. L’investimento su Casale è stato posticipato a giugno, con tutte le incertezze del caso. Sarebbe stato utile portarlo subito a Roma perchè avrebbe avuto il tempo di ambientarsi ed inserirsi in quegli schemi difensivi che Sarri vuole che funzionino alla perfezione. La situazione contrattuale di Luiz Felipe, Patric e Radu mette in dubbio la permanenza per il prossimo anno di almeno due di questi elementi. Portare un centrale a Roma era un’esigenza che sapevamo esserci già ad agosto ed invece la Lazio è stata costretta a trattenere Patric perchè non poteva permettersi il lusso di fare un’operazione in entrata a titolo definitivo. Il mercato in uscita poi non ha risolto nessuno dei problemi in via definitiva, ma ha portato solo ad un risparmio delle spese per la società che però non è stato investito nel mercato. A giugno difficilmente verranno riscattati tutti i calciatori che sono usciti. La cessioni di così tanti elementi a squadre di medio basso cabotaggio ha di fatto sancito il fallimento delle campagne acquisti delle stagioni 2019/2020 e 2020/2021. Ad oggi, infatti, sono rimasti a Roma solo Akpa Akpro e Lazzari mentre tutti gli altri hanno fatto le valige per dirigersi altrove. Abbiamo assistito ad un depauperamento di risorse economiche considerevoli per le possibilità della Lazio. Ad oggi il valore di calciatori come pagati profumatamente come Muriqi (19), Vavro (10,5), Durmisi (7,5), fares (8) si è praticamente azzerato tanto che sono stati ceduti solo in prestito e difficilmente verranno acquistati visto gli ingaggi. A luglio c’è il concreto pericolo che Lotito e Tare riconsegnino a Sarri questi calciatori al momento del ritiro. La politica entra uno se ne esce un altro con questo tipo di calciatori non riporterà nelle casse della Lazio gli stessi soldi che sono stati investiti. Al momento quindi non è stata fatta nessuna mossa per il futuro, anzi si è deciso solo di procrastinare il problema di 6 mesi con il pericolo che questo si ripresenti di nuovo ostacolando anche la ricostruzione di questa estate. Non vorremmo, inoltre, che tutto la trafila che ha portato al tesseramento di Kamenovic e Cabral abbia portato via tempo e risorse che sarebbe stato meglio dedicare ai rinnovi di Luiz Felipe, Marusic, Strakosha ed a questo punto anche Patric di cui Sarri ha sempre parlato bene.

Il pensiero finale va a Maurizio Sarri del quale non conosciamo la valutazione che ha fatto di questo mercato, ma che in questo momento come non mai ha bisogno di sentire dietro di se il sostegno dei tifosi della Lazio oltre che della società. L’investimento, forse l’unico in senso tecnico degli ultimi due anni, non può essere depauperato dopo questa sessione di mercato. Il tecnico toscano vale quanto un top player e questo va dato atto alla società che lo ha portato. Ora spetta a Lotito e Tare gestire il patrimonio di calciatori a disposizione nelle forme e nella maniera migliore tale da consegnare a Sarri, nel più breve tempo possibile, una rosa a lui congeniale.

Forza Lazio!