Top o flop? L’analisi della Lazio di Sarri fino ad oggi
Arriva la pausa ed è tempo di bilanci. L’avventura di Maurizio Sarri alla Lazio è iniziata ormai da 7 mesi, a partire dal ritiro ad Auronzo di Cadore sino ad oggi la squadra ha offerto poca continuità e sprazzi di bel gioco.
Al momento i biancocelesti sono all’ottavo posto in classifica con 36 punti ottenuti in 23 gare, hanno conquistato l’accesso ai sedicesimi di finale di Europa League e sono pronti per affrontare il Milan nei quarti di Coppa Italia. La compagine guidata dal tecnico toscano avrebbe potuto fare di meglio, ma vanno fatti i conti con il cambiamento tattico ed una rosa ancora incompleta.
Giunti a questo punto possiamo porci due domande: chi è cresciuto con Sarri? Chi invece è peggiorato nel corso della stagione? Siamo pronti ad analizzare il rendimento dei singoli calciatori.
Portieri e difensori
REINA: l’estremo difensore spagnolo è partito da titolare, mostrando le solite carenze tra i pali e le importanti abilità con i piedi. A 39 anni il suo rendimento è stabile, nel bene e nel male. Il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno, resterà a Roma?
STRAKOSHA: il portiere albanese dopo il brutto errore commesso in Turchia ha avuto la forza di riprendere il posto da titolare che aveva perso con Inzaghi. Con buone parate sembrerebbe essere tornato quello di due stagioni fa, se pur con i suoi limiti merita di giocare. Anche il suo contratto scadrà tra pochi mesi, difficile possa rinnovare.
LUIZ FELIPE: il nuovo difensore centrale della Nazionale di Mancini è senza dubbio il miglior interprete del ruolo all’interno della rosa. Sarri si affida lui, offre prestazioni convincenti macchiate da brutti errori individuali ed ammonizioni ingenue. Il classe 1997 è cresciuto molto dal punto di vista tattico ed in caso di rinnovo potrebbe migliorare ancora con l’aquila sul petto.
ACERBI: il classe 1988 è tra gli elementi più negativi della rosa laziale. L’ex Sassuolo ha confermato il rendimento calante già iniziato con Inzaghi nel post lockdown. La Lazio ha il disperato bisogno di recuperare il miglior Acerbi, ma è ancora possibile che possa tornare?
PATRIC: lo spagnolo prima con Inzaghi e adesso con Sarri (per meriti suoi o per mancanze di alternative) riesce sempre a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il suo rendimento resta costante, ma la Lazio avrebbe bisogno di calciatori di un livello superiore in rosa. A fine anno, salvo imprevisti, lascerà il club.
RADU: il veterano, l’uomo spogliatoio, ha trovato poco spazio in questi mesi. Fatta eccezione per Verona, quando è stato chiamato in causa, è sempre stato all’altezza della situazione. Resta una certezza ed una buona alternativa, in una difesa che balla meriterebbe più spazio.
MARUSIC: con Sarri ha portato a termine il percorso di crescita intrapreso in passato. Marusic, a quasi 30 anni, grazie all’attuale Mister ha effettuato il definitivo salto di qualità. Terzino destro o sinistro che sia, il montenegrino il suo lo fa sempre. Nella prima metà del campionato è stato il migliore della retroguardia, in attesa del rinnovo.
HYSAJ: l’uomo di Sarri, arrivato a Roma a costo zero, ha contribuito alla causa con alti e bassi. Da un titolare fisso ci si aspetta qualcosa in più.
LAZZARI: l’ex SPAL è uno degli uomini più discussi dell’anno, 26 le sue presenze stagionali (solo 10 dall’inizio). Punto fondamentale con Inzaghi, riserva con Sarri. Quest’ultimo ha detto “paga colpe non sue”, il suo valore è calato sensibilmente, ma in questi ultimi mesi le cose potrebbero cambiare.
Centrocampisti
CATALDI: negli anni con l’allenatore piacentino è spesso finito ai margini del progetto tecnico, Sarri per necessità gli ha affidato le chiavi del centrocampo (27 presenze per lui, 16 da titolare). Il classe 1994 ha risposto presente, disputando forse la sua miglior stagione in biancoceleste.
LEIVA: per il brasiliano vale lo stesso discorso fatto con Acerbi. Dal giugno del 2020 non è più lo stesso, come affermato dallo stesso mister può essere utile solo per una parte di gara. Dopo anni di onorato servizio, il suo cammino alla Lazio è giunto alla fine.
MILINKOVIC-SAVIC: “Il Sergente può ancora migliorare?” Questa è la domanda che tutti (o quasi) ci siamo posti nel corso degli anni. La risposta è sì: il serbo è già a quota 15 tra gol ed assist, sempre più dominante in campo, con Sarri ha probabilmente raggiunto livelli mai visti.
LUIS ALBERTO: il “mago” fa compagnia a Lazzari tra gli uomini discussi. L’ex allenatore di Napoli e Juventus è stato spesso criticato per aver “condannato” troppo spesso lo spagnolo alla panchina. Considerando tutte le competizioni, è sceso in campo 19 volte dal primo minuto. Nonostante i 3 gol ed i 6 assist non ha reso come in passato.
BASIC: il croato è arrivato nella Capitale come l’acquisto meno conosciuto della scorsa sessione di calciomercato. Chiamato in causa molte volte ha risposto con prestazioni sufficienti, ha ancora ampi margini di miglioramento.
AKPA AKPRO e ANDRE ANDERSON: l’ivoriano è sceso in campo in 11 occasioni confermando di non essere un calciatore da Lazio. Il classe 1999 con soli 49 minuti giocati resta un punto interrogativo.
Attaccanti
IMMOBILE: del reparto migliore lui è il Re indiscusso. 21 reti stagionali, primo nella classifica marcatori, sempre più uomo squadra. Passano gli anni, cambiano gli allenatori, ma il capitano non smetterà mai di stupire.
FELIPE ANDERSON: nelle prime 10 uscite stagionali con Sarri in panchina sembrava aver trovato la continuità mai avuta. Dopo la gara con l’Inter ha perso la retta via, con 4 gol e 6 assist la sua annata resta comunque sufficiente. Il tecnico stravede per lui, riuscirà a fargli fare il tanto atteso salto di qualità?
PEDRO: “fidati di me”, chiesto espressamente da Sarri è andato oltre ogni aspettativa. Grinta, tecnica, esperienza, 8 gol e 5 assist. L’ala spagnola è la prova che la società debba affidarsi al tecnico e alle sue richieste.
ZACCAGNI: l’arciere di Cesena dopo i primi mesi di buio a causa degli infortuni, ha rubato la scena conquistando i tifosi laziali. L’azzurro ha confermato quanto di buono fatto a Verona, il suo futuro alla Lazio si prospetta esaltante.
RAUL MORO e LUKA ROMERO: qualche apparizione per il primo, solo pochi minuti per il secondo. La tecnica c’è e si vede, forse meriterebbero più chance.
MURIQI: fare peggio della scorsa stagione sembrava impossibile, ma lui ce l’ha fatta. Uno dei più grandi errori del direttore sportivo Tare, il kosovaro non è all’altezza della Serie A.