Juventus – Roma: Orsato ha tutelato i giallorossi – LA SPIEGAZIONE DEL REGOLAMENTO
Il rigore sbagliato da Veretout in Juventus – Roma ha generato una serie di polemiche infinite sulle varie interpretazioni di quella che molti chiamano “regola del vantaggio”, ma che di fatto regola non è. Partiamo con il chiarire che tramite una semplice ricerca sul web si può apprendere che tra le norme del giuoco del calcio non esiste una regola del vantaggio, ma risulta essere un’appendice alla regola 5.
Il vantaggio quindi è da sempre un potere discrezionale dell’arbitro, il quale può essere soggetto ad interpretazione e precisazioni che spesso avvengono nelle direttive che l’AIA di anno in anno fanno sui singoli aspetti del gioco. Rimanendo sotto il profilo normativo quindi Orsato ha assunto una decisione corretta dal punto di vista regolamentare. Ma c’è di più, in quanto molti comunicatori dagli straccali giallorossi hanno sottolineato la possibilità di Orsato di applicare il vantaggio per poi ritornare sulla decisione e concedere il rigore qualora questo non si fosse concretizzato, ovvero qualora Abraham non avesse segnato. Nulla di più sbagliato dal punto di vista normativo. Orsato fischiando subito il rigore ha di fatto tutelato la Roma concedendogli la massima punizione senza applicazione del vantaggio.
In termini sintetici “ll vantaggio deve essere applicato in tutti quei casi in cui la squadra che subisca un fallo o un’infrazione sarebbe svantaggiata dall’interruzione del gioco, quindi quando la squadra in questione tragga più vantaggio dal proseguimento dell’azione piuttosto che da un calcio di punizione o rigore derivato dal fallo o dall’infrazione iniziale”. In questo senso la concessione del vantaggio, ovvero la constatazione da parte del direttore di gara che sarebbe stato più vantaggioso far proseguire l’azione piuttosto che concedere il calcio di rigore, nel caso in cui Abraham non avesse segnato non avrebbe mai potuto portare al calcio di rigore. Infatti, la concessione del vantaggio, anche in caso di rigore non è finalizzata al gol, ma al proseguimento più vantaggioso dell’azione. Un caso di specie balzato alle cronache fu proprio quello ai danni della Lazio il 6 dicembre 1997 quanto a Torino contro la Juventus venne assegnato da parte del direttore di gara Boggi un calcio di rigore alla Juventus per atterramento di Del Piero da parte di Marchegiani dopo che era stato concesso il vantaggio ed Inzaghi aveva preso il palo praticamente a porta vuota. In quel caso si disse chiaramente che la decisione di Boggi fu errata in quanto lasciando proseguire il gioco e concretizzandosi il vantaggio per la Juventus che tirò a porta vuota, non risultava più plausibile la concessione della massima punizione.
Le direttive dell’AIA, infatti, hanno precisato ai direttori di gara che la concessione del vantaggio in caso di calcio di rigore è prevista solo in casi eccezionali, ovvero quando il gol è praticamente certo. Nel caso di Juventus – Roma si può dire che la marcatura di Abraham era probabile, ma la stessa non poteva considerarsi certa alla luce della presenza sulla linea di porta di un difensore della Juventus e della possibilità dello stesso di intervenire, oltre al fatto che il pallone arrivava al giallorosso a seguito di un rimpallo non certo prevedibile da Orsato.