Gazzetta dello Sport – Barigelli: L’ultimo maccheronico editoriale sul caso tamponi
Nella mattinata che ha preceduto l’udienza e la successiva sentenza della Corte d’Appello Federale in merito al “processo tamponi” come è stato definito dalla stampa la Gazzetta dello Sport ha pubblicato un editoriale a cura del direttore Stefano Barigelli. Appena svegli abbiamo dovuto leggere l’ennesima reprimenda contornata dall’augurio di una sentenza severa che non fosse “compiacente”.
“I vaccini vanno avanti ma la sentenza sul caso tamponi della Lazio è di nuovo in appello. L’ha rinviata il Collegio di garanzia del Coni presieduto da Franco Frattini, politico già in Forza Italia, lo stesso partito che ha candidato Lotito in Parlamento, senza che sia stato eletto. Frattini dovrebbe assumere altri e alti incarichi. Lo sport se ne farà una ragione. Dal complicato elaborato del Collegio è stato confermato che alcuni giocatori della Lazio furono mandati in campo con il Covid. Un fatto gravissimo, che merita una sanzione seria. All’epoca la variante Delta imperversava, i contagi si moltiplicavano, il Paese richiudeva. Far prendere un volo Alitalia a giocatori contagiati e mandarli in campo non è solo negligenza o leggerezza. È molto di più. Sarebbe negligenza o leggerezza emettere una sentenza compiacente”.
Le parole di Barigelli non lasciano adito ad interpretazioni sulla sua posizione, quello che però deve precisarsi è che la ricostruzione storica del fatto risulti essere per gran parte lacunosa, mentre in alcune parti totalmente sbagliata e ricca di imprecisioni. Sorvolando sulle allusioni fatte al Presidente del Collegio di Garanzia del Coni che risultano essere solo velate e non esplicite occorre soffermarsi nuovamente sull’assunto testuale dove Barigelli afferma che “Dal complicato elaborato del Collegio è stato confermato che alcuni giocatori della Lazio furono mandati in campo con il Covid”. La ricostruzione giuridica risulta essere molto fantasiosa in quanto è stato precisato in sede giudiziale come i tamponi effettuati dai calciatori in occasione di Torino – Lazio (Immobile) e Lazio – Juventus (Anderson) avessero confermato la presenza di falsi positivi in cui a seguito di un tampone positivi vi erano stati ben tre tamponi dall’esito negativo. Volutamente Barigelli omette di precisare come il Collegio di Garanzia del Coni avesse precisato che solo l’ASL era l’organo deputato a fermare i calciatori e che la stessa informata dalla Lazio per le vie informali avesse omesso ogni tipo di provvedimento.
Se dal punto di vista giuridico questi elementi meriterebbero un’approfondimento molto prolisso, Barigelli cade in un errore tanto banale quanto grave quando afferma che all’epoca dei fatti “All’epoca la variante Delta imperversava, i contagi si moltiplicavano, il Paese richiudeva”. Peccato che le gare della Lazio contro Torino e Juventus si sono giocate il 1 novembre e l’8 novembre mentre la variante Delta è stata scoperta India a dicembre 2020. Un’affermazione tanto errata dovuta ad una ricostruzione completamente maccheronica della vicenda che volutamente ha cercato di indirizzare l’opinione pubblica verso una direzione mettendo tutte in un calderone una serie di inesattezze ed imprecisioni. La sentenza di questo pomeriggio che ha inflitto 2 mesi di inibizione a Lotito, già ampiamente scontati come del resto i 5 mesi inflitti ai medici Rodia e Pulcini, dimostrano ancora una volta che tutto quel clamore mediatico fatto nello scorso inverno non aveva motivo di esistere se non in una bega personale tra il presidente della Lazio e l’editore del direttore Barigelli.