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Lulic e Parolo: addio agli uomini prima che ai calciatori

Con la sconfitta di ieri sera per 2 a 0 in casa del Sassuolo, la Lazio oltre a chiudere una stagione calcistica decisamente sottotono per la mancata qualificazione in Champions League, pone fine ad un’intensa storia d’amore con alcuni dei suoi senatori. La società biancoceleste infatti, salvo clamorose rivisitazioni dei piani, dopo rispettivamente 11 e 7 anni si separerà dal capitano Senad Lulic e da Marco Parolo.

L’obiettivo, quello di ringiovanire la rosa, e lo testimonia il fatto che non sia arrivata alcuna chiamata per discutere di un eventuale rinnovo del contratto. I due calciatori, di 35 anni Lulic e 36 Parolo hanno il contratto in scadenza a giugno ma ancora tanta voglia di giocare. Nel cuore dei tifosi laziali per gesta diverse, si sono contraddisti nel tempo come campioni dentro e fuori dal campo. Entrambi emblema di professionalità e sacrificio, sono stati accomunati da una lazialità conquistata sul campo per meriti sportivi e non solo. Nel corso di questa storia d’amore con i colori biancocelesti, il bosniaco ha ottenuto 4 trofei, su cui ovviamente spicca la Coppa Italia del 2013 vinta grazie alla sua rete ai danni dei rivali di sempre della Roma. Successi, conditi da 371 partite giocate, 34 reti e svariati assist. L’instancabile stakanovista di Gallarate invece, arrivato nel 2014, è riuscito in 265 gare giocate a totalizzare 39 reti e a portar a casa 1 trofeo in meno rispetto a Lulic (Supercoppa italiana 2017-2018, 2019-2020 e Coppa Italia 2018-19).

Sicuramente, due uomini prima che calciatori e professionisti, che per quanto fatto con l’aquila sul petto, meritano il ringraziamento da parte di tutta la tifoseria che li omaggerà come solo la gente laziale sa fare. Finisce quindi una storia d’amore che tra molti anni verrà raccontata ai più giovani e quando si parlerà di chi ha onorato la maglia della Lazio, sino alle ultime gocce di sudore e di sangue buttate sul terreno di gioco, si parlerà ancora di Senad Lulic e Marco Parolo.

Ai veri laziali battiamo le mani!