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Processo tamponi, De Martino duro: “La Lazio ha subito un danno sotto l’aspetto mediatico”

“La vendetta è un piatto che va pregustato freddo” e così dopo tre giorni dalla sentenza del Tribunale Federale sul processo tamponi è arrivata l’analisi del Direttore della Comunicazione della Lazio Stefano De Martino ai microfoni di Lazo Style Radio.

In maniera dura ha chiarito anche la politica scelta da Lotito che attenderà l’esito definitivo della vicenda per poi portare, qualora ci fossero i presupposti, il salato conto di fronte a coloro che hanno strumentalizzato la notizia in maniera tale da causare danni d’immagine ed economici alla società.

Dopo il primo round consumatosi 48 ore fa, abbiamo una sentenza che possiamo commentare. La Lazio è stata sanzionata economicamente. Sappiamo tutti del terrorismo mediatico che si è scatenato contro la società, i titoli a tutta pagina che ha dato La Gazzetta dello Sport (il club ha preso posizioni forti in merito). Questa sarà una seconda vicenda che si vivrà e vedremo quanto si sono spinti oltre. Non è passato e non passa nulla, noi abbiamo raccolto, ascoltato e letto tutto. L’ufficio comunicazioni, nel suo ruolo, ha consegnato tutto alla società. Per adesso c’è il tema legato alla sentenza di primo grado che non ci lascia soddisfatti. Avete potuto leggere il dispositivo con cui la Lazio si è difesa. Tutto è stato ricostruito nei minimi dettagli, sottolineando come la società si sia sempre preoccupata della salute dei propri tesserati e non solo. C’è un ricorso che bisognerà vivere e capiremo se questa difesa verrà accolta nella maniera giusta. Da vedere quale sarà il secondo round e gli approfondimenti del caso. Stando all’aspetto mediatico, per la Lazio è stato un danno. Ci sono state persone che hanno fatto considerazioni di ogni tipo. Storicamente verso la Lazio c’è sempre questo tipo di atteggiamento, ma sono confortato dal fatto che molti se ne siano accorti. Ho letto le parole di Criscitiello e ovviamente è la lettura non solo sua, ma di tanti. Ci sono arrivati molti messaggi in privato. Quando arriverà la conclusione di questa vicenda, noi andremo a contare tutto ciò che è stato pubblicato in maniera spericolata e chi di dovere dovrà risponderne. Questa volta è stato toccato il fondo. Sono 13 anni che sono qui, ne abbiamo passato di ogni, ma affiancare la Lazio e il presidente a un discorso di salute penso sia stato esagerato. Al momento non abbiamo detto nulla per rispetto della vicenda ancora aperta. Ritengo certi comportamenti fuori dall’ambito professionale. Ho parlato anche con i nostri medici, che hanno fatto sempre tutto con la volontà di fare bene“.

Ancor più netta la posizione di fronte alla sentenza che, seppur accettata di buon grado dall’ambiente, non soddisfa la società che ritiene di non aver violato le norme sul protocollo sanitario e di aver messo in atto tutte le procedure idonee a tutelare la salute dei propri tesserati.

La guerra, pertanto, non è ancora terminata, ma dopo diversi mesi, è finito il tempo in cui la Lazio è stata solo incudine. La sensazione è che, terminati gli attacchi da ogni parte, a breve si potrà procedere al contrattacco nei confronti di quei soloni che piano piano già stanno battendo la ritirata dopo la magrissima figura rimediata.