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Milano 28/07/2014 - presentazione calendari serie A stagione 2014-2015 / foto Daniele Buffa/Image Sport/Insidefoto nella foto: Claudio Lotito-Urbano Cairo

Lazio – Torino: Il TAS di Losanna ha confermato che il protocollo sanitario è inderogabile

L’UEFA è stata chiara, il protocollo sanitario è inderogabile. La rigidità dei principi trova riscontro nella sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport del 19 Marzo che ha confermato il 3 a 0 a tavolino per la partita Svizzera-Ucraina. La gara, inizialmente prevista per il 17 novembre scorso, non è stata disputata a causa dello scoppio di un focolaio nella nazionale ucraina che ha impedito di prendere parte alla gara di Nations League contro la Svizzera. Fin da subito, la UEFA ha assegnato il 3 a 0 a tavolino alla squadra di casa ed ora è arrivata la conferma anche dal Tas di Losanna.

Questa sentenza non però una novità in quanto il massimo organo giuridico sportivo europeo già aveva stabilito tali principi respingendo lo scorso ottobre il ricorso presentato dallo Slovan Bratislava contro lo 0-3 inflitto per la mancata presenza sul campo del KI Klaksvik.

Tecnicamente sullo stesso principio è nato ed è stato approvato il protocollo tra Figc e Ministero della Salute che tutte le società di serie A avevano accettato, eppure le cose in Italia non vanno per nello stesso verso.

E’ stata fissata a lunedì 29 marzo, alle ore 12.30, davanti alla Corte Sportiva d’Appello, la data per discutere il ricorso, presentato dalla Lazio, dopo la decisione del Giudice Sportivo di non assegnare la vittoria a tavolino ai biancocelesti, per il mancato svolgimento di Lazio-Torino.

La decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea ha stabilito, infatti, che la partita si deve rigiocare come se fosse un normale recupero. Nessun 3-0 a tavolino, sulla scia di quanto successo per Juventus-Napoli a seguito della sentenza della Corte di Giustizia del Coni. Adesso, però, la questione potrebbe evolversi dopo il ricorso del club biancoceleste. Come risaputo, la partita si sarebbe dovuto giocare all’Olimpico martedì 2 marzo quando però la squadra granata venne “fermata” dalle disposizioni della ASL Torino1 e non volle spostarsi verso la Capitale per disputare il match.

Nelle sue memorie la Lazio ha fatto leva su alcuni punti fondamentali: I legali del club capitolino hanno evidenziato come Il Torino non possa invocare alcuna causa di forza maggiore in quanto la quarantena disposta il 23 febbraio dall’ASL di Torino è un’ordinanza da considerarsi ad effetto immediato per la tutela della salute e quindi non poteva decorrere dal giorno successivo, portando la scadenza al 1 marzo e non al giorno successivo. Inoltre si sottolinea come la quarantena disposta il 23 febbraio fosse venuta meno il 28, giorno in cui il Torino aveva ripreso gli allenamenti, cui ha fatto seguito un provvedimento retroattivo dell’Asl. Questi alcuni aspetti del fascicolo avanzato dalla Lazio. La speranza dei legali biancocelesti è che la sentenza del TAS possa essere presa ad esempio dall’organo giudicante ed alla Lazio venga assegnato il 3 a 0 a tavolino.

Purtroppo in questo campionato continuano ad altalenarsi delle clamorose disparità di trattamento tra i vari club dovute alle intromissioni più o meno consentite delle asl locali che nella loro autonomia decidono non in base a criteri comuni, ma secondo la loro scienza e coscienza. Il rischio di vedere il campionato falsato è già stato superato, ma il mondo del calcio deve mettere fine a questo modus operandi che sta mettendo a serio rischio il termine regolare del campionato.